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Sardegna, quanto mi costi…

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Il Biella Rugby non l’ha presa molto bene. Nei giorni scorsi la Federazione Italiana rugby ha infatti diramato la composizione dei gironi del campionato 2014/2015 di serie B, ma la presenza di alcune lunghe, e qundi particolarmente costose, trasferte ha indispettito non poco (e a ragione, ndr) i vertici del club gialloverde.

Il Biella Rugby non l’ha presa molto bene. Nei giorni scorsi la Federazione Italiana rugby ha infatti diramato la composizione dei gironi del campionato 2014/2015 di serie B, ma la presenza di alcune lunghe, e qundi particolarmente costose, trasferte ha indispettito non poco (e a ragione, ndr) i vertici del club gialloverde.

Il XV laniero è stato inserito come da tradizione nel girone 1 (gruppo a dodici squadre, che in occasione dei play-off del 17 e 24 maggio 2015 – ai quali saranno ammesse le prime due classificate al termine della stagione regolare – incrocerà il girone 3), dal quale sono però sparite le società bresciane, per fare posto alle due parmensi, vale a dire Rugby Parma e Amatori Parma, oltre a Bergamo e Gussago. Ma soprattutto si rivede la sarda Capoterra, fresca di retrocessione dalla serie A, insieme ai corregionali di Alghero. Il via è previsto per domenica 5 ottobre, in casa sul campo di via Salvo d’Acquisto contro lo stesso Rugby Parma e sempre a Biella si chiuderà la regular season, domenica 10 maggio contro Sondrio, mentre l’ultima giornata del girone di andata e la prima del ritorno sono rispettivamente in programma domenica 11 e domenica 18 gennaio.

La Federugby ha parlato di “riduzione dei costi”, ma è evidente come non sia proprio così. “Reputo questo cambiamenti una grossa mancanza di rispetto della Fir nei confronti delle piccole società come la nostra – sono le parole del presidente del Biella Rugby Vittorio Musso -. Dopo aver ripetuto per anni che il rugby in Italia stava evolvendo proprio grazie al contributo delle piccole società, hanno dimostrato con i fatti di non crederci affatto. Affrontare due viaggi in Sardegna è un vero e proprio salasso per le casse del club. Fare i conti non è difficile e non è stata affatto una bella sorpresa, per di più inaspettata e arrivata all’ultimo momento. Sarebbe stato sufficiente distribuire le due compagini sarde in gironi differenti. Alghero e Capoterra hanno infatti il sostegno economico della regione alle spalle, mentre le altre società no. Ma nonostante tutto non abbiamo alcuna intenzione di tirarci indietro”.

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