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Pallacanestro Biella, l’orgoglio di una città che vuole ancora sognare

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Oggi ricomincia l’avventura di Pallacanestro Biella. Non si tratta solo di un evento sportivo. Dietro a questa squadra c’è l’anima di una città che ha ancora voglia di sognare. C’è l’orgoglio di una città consapevole che Pallacanestro Biella è una delle eccellenze che ancora non le sono state strappate.

Oggi ricomincia l’avventura di Pallacanestro Biella. Non si tratta solo di un evento sportivo. Dietro a questa squadra c’è l’anima di una città che ha ancora voglia di sognare. C’è l’orgoglio di una città consapevole che Pallacanestro Biella è una delle eccellenze che ancora non le sono state strappate.

È un valore aggiunto che io in prima persona sono fiero di rappresentare nei miei viaggi lungo tutta l’Italia. Ed è il frutto dell’impegno di un manipolo di imprenditori che non si sono arresi al pessimismo dilagante in città e anzi hanno colto l’importanza che la squadra ha per l’immagine di Biella e del Biellese. È per questo che alla fine ho deciso di non sponsorizzare l’Orlandina, una squadra del mio amato Sud Italia, e di restare con la squadra rossoblù.
La partita della domenica richiama nella nostra città oltre quattromila presenze ogni volta, quattromila persone che raggiungono il nostro territorio. Quattromila persone che potrebbero innamorarsi del nostro territorio che tanto ha da offrire. Quattromila persone che potrebbero tornare a comprare nei nostri negozi, cenare nei nostri ristoranti, dormire nei nostri alberghi. La classe politica che ci amministra dovrebbe afferrare questa opportunità di promozione del territorio e di sviluppo economico. Dovrebbe organizzare eventi ben pubblicizzati in concomitanza delle partite così che i tifosi programmino un’intera giornata nel Biellese.

Invece l’impressione che ho è che si aspetti sempre che siano l’Angelico o il Montoro di turno a organizzare qualcosa per poi salire sul “carro dei vincitori” senza aver mosso un dito e vantarsi per meriti cui non si è contribuito.

Per i 25 anni di attività di Eurotrend ho organizzato il concerto dell’Orchestra Sinfonica di San Remo tenutosi venerdì sera al Teatro Sociale Villani che ha registrato il tutto esaurito. Cinquanta musicisti hanno usufruito delle strutture ricettive del territorio per cena e pernottamento. E questa mattina passeggeranno per il nostro centro scoprendo quanto Biella sia bella e accogliente. Se non tutti, almeno una parte di loro torneranno a farci visita con più calma, magari con amici o familiari. Con l’organizzazione dell’evento ho quindi contribuito a far conoscere il territorio e a svilupparne la ricchezza. Il tutto a mie spese e gratuitamente non solo per gli invitati della mia Società ma anche per i Biellesi che hanno chiesto di poter partecipare.

Il Comune di Biella è stato così riconoscente nei miei confronti da non contribuire in alcun modo all’evento, facendomi pagare anche i 5 euro per l’affissione del manifesto fuori dal Teatro. Non che io cercassi sconti o agevolazioni ma un gesto simbolico di consenso da parte dei politici mi avrebbe fatto piacere, non lo nascondo. La manifestazione è stata patrocinata dal Comune di San Remo, dalla Provincia di Imperia, dalla Regione Liguria, dal Casinò di San Remo. Ho chiesto al Comune di Biella di aggiungersi all’elenco degli Enti patrocinanti. Il che avrebbe semplicemente comportato la comparsa dello stemma della nostra città accanto a quello degli altri. Ma il Comune di Biella ha rifiutato, non c’era il tempo per emettere la delibera necessaria. Per ragioni burocratiche i nostri amministratori hanno rinunciato a un’importante occasione di visibilità.

Esiste un progetto di rilancio del nostro territorio? Sembrerebbe proprio di no. Di più: mi domando se esista la volontà di rilanciare il Biellese oppure se chi ci amministra si ritenga tanto superiore da poter fare a meno del mondo che ci circonda, restando ancorati a quel superbo isolamento che ci sta portando alla rovina. Nemmeno noi siamo perfetti: l’ombra dei “furbetti del cartellino” pare che si stia allungando anche sopra le nostre montagne. Così non si sta solamente affondando il presente della nostra città ma si sta affossando il futuro dei nostri figli.
Cari politici, il cuore della nostra città cerca occasioni per pulsare perché è vivo e vuole continuare a vivere. Come dimostrano i tanti tifosi rossoblù che a ogni partita non supportano solo una squadra di pallacanestro ma un’intera città. Non c’è più tempo, agite. Agiamo. Insieme. Io sono qui.
Francesco Montoro

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