Biella
Lacrime Brc per Charlie
Morto in Nuova Zelanda lo storico primo allenatore maori dei gialloverdi
Lutto Brc per Charlie.
Era arrivato a Biella nel 1995, grazie a un annuncio su un giornale specializzato. Massimo Jaselli, all’epoca presidente del Biella Rugby, e il suo vice, Alberto Fini, lo scelsero un po’ alla cieca. Ma presto capirono di aver portato in casa gialloverde non solo un grande allenatore, ma anche un grande uomo, che si fece voler bene da tutti.
Per questo e per un legame rimasto sempre profondo anche a distanza di anni la sua morte, avvenuta giovedì, ha colpito profondamente la palla ovale biellese.
Lacrime Brc per Charlie
Charlie McAlister era arrivato a Biella nel 1995 direttamente da Auckland per allenare la squadra gialloverde che militava in C2. Jaselli e Fini andarono ad attenderlo all’aeroporto e si trovarono di fronte un maori sorridente, che si rivelò tanto buono quanto imponente. «Charlie si rese immediatamente conto che doveva partire dalle basi – racconta Jaselli -. E lo fece a modo suo, guidando gli allenamenti e le partite da vero All Black. Con calma e pacatezza, ma con una personalità che gli consentiva di farsi rispettare solo con uno sguardo».
Rispetto ma anche amore che conquistò un po’ alla volta diventando per qualcuno un secondo padre e per qualche ragazzo un nonno. «Ci educò al rispetto degli altri e di noi stessi – prosegue l’ex presidente -. Anche delle cose che facevano parte “del rugby”. Ad esempio non ammetteva che ci si presentasse in campo con le scarpe non curate».
Cattolico fervente, visse la possibilità di recarsi a Roma e vedere il Papa come un enorme dono. E quanto al livello tecnico, fu chiaro quando prima di un test match Italia-All Blacks a Bologna. Moltissimi giocatori neozelandesi, notandolo in tribuna, si precipitarono a salutarlo: li aveva allenati e cresciuti lui.
Gli anni a Biella lasciarono un segno profondo in tutti; anche in lui. Che tornò per l’ultima volta in occasione della festa per i 35 anni del Brc. Portò in dono la maglia nera con la felce, indossata dal nipote Luke. Fu accolto con tutti gli onori e assistette felice alla danza maori, la haka, eseguita tra i brividi della folla gialloverde, da altri due coach neozelandesi-ex biellesi: Kerry Eynon e Callum McLean.
Tornò a casa con un guardaroba made in Brc. E una nuova fornitura si fece portare dalla figlia Jackie, venuta a Biella pochi mesi fa. Maglie, tute, giacche indossate quasi ogni giorno. Fino a giovedì.
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