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Villa Caraccio la comprino i leghisti

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Vi ricordate quando, nei cinque anni appena trascorsi, l’Assessorato ai Servizi Sociali, gestito da una leghista, dava casa e lavoro a tutti i bisognosi di Biella?

di Roberto Pietrobon

Vi ricordate quando, nei cinque anni appena trascorsi, l’Assessorato ai Servizi Sociali, gestito da una leghista, dava casa e lavoro a tutti i bisognosi di Biella? Vi siete accorti di come, l’emergenza abitativa nel Biellese, sia stata risolta, efficacemente, da quando, un leghista, gestisce l’Agenzia Territoriale della Casa? Avevate visto come, negli ultimi anni – grazie alla presenza di un Ministro leghista agli Interni – i flussi migratori si fossero, incredibilmente, interrotti? Vi eravate resi conto di quanti dirigenti e pubblici amministratori leghisti, anche nel biellese, venivano pagati da noi contribuenti perché facevano gli “staffisti” nella nostra Provincia o nella nostra Regione? Avete beneficiato anche voi della, fondamentale, presenza di un deputato che, mentre faceva il Presidente della Provincia di Biella, risolveva anche il problema della disoccupazione e della precarietà per i giovani del nostro territorio? Avete notato quanto il Piemonte si sia risollevato – nei quattro anni appena passati – grazie alla fondamentale direzione di un Governatore leghista? Se, come immagino, la risposta è negativa, allora meriterebbe provare ad ascoltare, con altre orecchie, gli strilli che – fino ad Oropa – sentiamo levarsi dalle bocche degli uomini in camicia verde.
Perché il punto è solo questo e, prima di discutere di immigrazione o sicurezza nella nostra città, non è banale capire chi, su questi temi, costruisce le proprie fortune elettorali. Io non credo che – prima ancora del merito delle questioni – sia indifferente conoscere chi, queste questioni, le porta avanti. Non penso sia un tema banale domandare coerenza tra le parole e i fatti. Per questo trovo davvero inqualificabile la polemica che sento in questi giorni levarsi nei confronti dell’Amministrazione Cavicchioli, rea di aver  trovato una sistemazione temporanea a dei profughi sbarcati, recentemente, sulle nostre coste.
La scelta di uno stabile, in evidente decadimento, che verrà riqualificato – con costi irrisori per le casse comunali – dovrebbe essere accolta positivamente invece, come al solito, diviene il pretesto per fare disinformazione e alimentare, inutili, paure. Ma il punto è proprio questo: le campagne della Lega Nord – come di tante altre formazioni dell’estrema destra in Europa – soffiano sulla crisi, sul dramma della disoccupazione e sull’impoverimento di ampi strati della nostra società. Costruiscono un “nemico” contro il quale si può sfogare la nostra, legittima, frustrazione per un futuro incerto, cercando, così, di farci dimenticare i veri motivi della crisi stessa. Come abbiamo visto, però, quando al governo ci sono i leghisti, la disoccupazione non cala, le nostre tasche continuano ad essere vuote e i migranti (per fortuna) non spariscono. Questi temi sono però utili – al “mercato elettorale” – per racimolare consensi, voti, potere e soldi. La nostra frustrazione, la nostra mancanza di lavoro e di un futuro degno per noi e per i nostri figli vengono pesati – proprio come al mercato – e viene costruito un fantomatico nemico che diviene l’alfa e l’omega, l’abracadabra che – eliminato – dovrebbe, in un sol colpo, risolvere tutti i nostri problemi. Persino l’aggressione a un venditore ambulante – italianissimo, come quelli che l’hanno aggredito – diviene il pretesto per imbastire l’ennesima polemica e fomentare la paura verso l”altro”. Io una proposta però la voglio avanzare ai leghisti nostrani: perché la palazzina di via Caraccio non la acquistate voi? Potreste pagarla con diamanti della Tanzania e, magari, trasferirci la scuola della moglie di Umberto Bossi. Mi dichiaro, se serve, immediatamente disponibile a dare ripetizioni – assolutamente gratuite – di “educazione alla Costituzione e alla cittadinanza”.

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