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Un progetto biellese per combattere la Sla

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«Buongiorno, mi presento, sono un disabile di 35 anni affetto da Distrofia Muscolare di Duchenne»: con queste parole inizia la mail di Michele Ramella. Un pugno allo stomaco, come sempre quando si crea un contatto diretto con quei mondi all’apparenza tanto distanti e in realtà così vicini.

«Buongiorno, mi presento, sono un disabile di 35 anni affetto da Distrofia Muscolare di Duchenne»: con queste parole inizia la mail di Michele Ramella. Un pugno allo stomaco, come sempre quando si crea un contatto diretto con quei mondi all’apparenza tanto distanti e in realtà così vicini. Una presentazione forte, asciutta, ma che non vuole in alcun modo suscitare compassione. «Ho un progetto e vorrei lanciare un appello attraverso i giornali» scrive infatti subito dopo, e la lettera si colora immediatamente dell’entusiasmo della voglia di fare. Michele è un artista: nella sua prima collezione “Natura Capovolta” (naturacapovoltabymicheleramella.wordpress.com) combina matita colorata e negativo in raffigurazioni dalle tinte oniriche, immaginando un mondo a testa in giù, e ha in cantiere un secondo progetto dal titolo “Holes in the time”, letteralmente “Buchi nel tempo”. L’appello che vuole lanciare è rivolto a tutti gli artisti biellesi, ed è un invito a mettere in gioco la propria arte per sensibilizzare i cittadini su malattie poco conosciute come la SLA, la Sclerosi Multipla, la Distrofia Muscolare di Duchenne e la Retinite Pigmentosa.

«Mi piacerebbe creare insieme ad altri artisti una onlus che raccogliendo ed esponendo le opere dei soci possa promuovere una raccolta fondi a favore dei malati di queste malattie rare, dotata anche di una sede fisica dove gli artisti possano incontrarsi e confrontarsi». La proposta ha già trovato l’appoggio di tre artisti noti nel panorama locale, quali Wilma Camatti, Alessia Chirico e Susanna Platinetti, figlia del compianto Fulvio Platinetti, disponibile da subito a donare alcuni lavori del padre.

«Credo che l’arte sia il miglior mezzo per raggiungere tutte le fasce della popolazione: chi non è sensibile alla bellezza che l’arte trasmette? – sono le parole con cui Michele motiva le proprie intenzioni, e aggiunge – Gli artisti possiedono nel loro dna una naturale sensibilità, la stessa che li spinge a concretizzare il proprio estro creativo». E’ proprio su tale sensibilità, quella degli artisti chiamati a partecipare e quella delle persone che si troveranno davanti alle loro opere, che Michele vuole far leva. Chiunque sia interessato a partecipare al progetto può contattarlo all’indirizzo mplayground@gmail.com.
Gaia Quaglio

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