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Scusate, ora ho bisogno di ricaricare l’anima

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La vita di chi prova emozioni profonde è costellata di giorni di luce, spesso brevi, e giorni di buio, di stanchezza dell’anima, di sospensione tra ore che non passano e giorni che non tornano nei conti della vita.

La vita di chi prova emozioni profonde è costellata di giorni di luce, spesso brevi, e giorni di buio, di stanchezza dell’anima, di sospensione tra ore che non passano e giorni che non tornano nei conti della vita.

Per due anni ho incanalato ogni mia energia extralavorativa sulle boutiques solidali, sul cercare di aiutare chi aveva bisogno, umani e animali, senza distinzioni, senza mettere tra me e loro filtri o veli perché tutto quello che ho fatto l’ho fatto proprio per innovare quel concetto di solidarietà che troppo spesso crea il diverso, l’utente, l’altro. Non me ne pento perché se non fosse stato questo il mio sogno, nemmeno avrei iniziato. Molti mi dicevano che sbagliavo.

Che sarei dovuto rimanere alla debita distanza da chi chiedeva aiuto, che non dovevo dare margini se non quelli quasi commerciali dell’incontro fra la domanda e l’offerta.

Per mesi e mesi ho cavalcato la gioia di essere punto di riferimento ad ogni ora del giorno e della notte, di lunedi e di domenica per decine e decine di persone. Per mesi ho dato tutto quello che avevo in corpo ma ancor più nella mente per soddisfare le centinaia di richieste d’aiuto per bambini, donne , uomini, anziani e animali.

Credo che quando metti la tua anima in gioco devi accettare anche che il gioco ti porti a giocartene più di quanto avresti potuto.

Perché scrivo tutto questo? Perché vi chiedo scusa se ci sarò un po’ meno. Ho lasciato ad altre persone il compito di tenere aperti i nostri sogni ed io non scapperò; ci sarò sempre chiedendovi solo un po’ di pazienza. Ho bisogno di ricaricare l’anima perché non mi interessa essere un distributore sterile di sorrisi o panni smessi, non mi interessa vestirmi e coprirmi di veli per non lasciar respirare alla mia pelle i bisogni di chi è rimasto indietro.

Ho bisogno di ricaricare i miei silenzi per poter dare parole e risposte vere alle persone. Mentre scrivo questo articolo è passato un signore anziano che ha due gatti e settimanalmente mi chiede qualche scatoletta per sfamarli. Lui, come tanti, non sono l’ultima ruota del carro ma la prima di una Biella che non c’è più.

Io ci sono sempre…se vedete una lucina accesa e non rispondo è perché sono in ricarica…

Alberto Scicolone

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