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Un “cervello in fuga” sceglie Biella per rientrare in Italia

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Offrire ai pazienti le cure e i trattamenti più innovativi. È l’obiettivo che l’Asl di Biella si è posta in questi mesi arruolando professionisti con competenze che spaziano dalle tecniche tradizionali a quelle più moderne. Tra le specialità che sono state investite dal cambiamento si annovera di certo la chirurgia vascolare diretta dal dott. Enzo Forliti. Una realtà che in questi mesi è diventata sempre più attrattiva, a tal punto da spingere possibili “cervelli in fuga” a tornare in patria. È il caso del dott. Luigi Iazzolino, chirurgo vascolare, che per un periodo ha lavorato a Liverpool.

Offrire ai pazienti le cure e i trattamenti più innovativi. È l’obiettivo che l’Asl di Biella si è posta in questi mesi arruolando professionisti con competenze che spaziano dalle tecniche tradizionali a quelle più moderne. Tra le specialità che sono state investite dal cambiamento si annovera di certo la chirurgia vascolare diretta dal dott. Enzo Forliti. Una realtà che in questi mesi è diventata sempre più attrattiva, a tal punto da spingere possibili “cervelli in fuga” a tornare in patria. È il caso del dott. Luigi Iazzolino, chirurgo vascolare, che per un periodo ha lavorato a Liverpool.

32 anni, biellese è in servizio dall’1 giugno. Dopo la laurea in medicina e chirurgia a Novara, si è specializzato a Parma, sotto la scuola confederata di Bologna. È in questo periodo che si presenta per lui un’opportunità determinante per la sua crescita professionale. A maggio 2015 si reca in Inghilterra per lavorare presso il Royal Liverpool University Hospital: più di un anno e mezzo durante il quale ha avuto modo di approfondire in particolare i trattamenti chirurgici con endoprotesi. Si tratta di protesi flessibili, utilizzabili in caso di aneurismi dell’aorta addominale; un’ attività che in questo momento la chirurgia vascolare di Biella sta sempre più sviluppando. Ed è proprio la consapevolezza che a Biella si stesse portando avanti questo tipo di attività che lo invoglia a partecipare al concorso.

Quando chiediamo al dott. Iazzolino cosa racchiuda il bagaglio di conoscenze che ha portato con sé dall’ Inghilterra, ci risponde che è soprattutto una modalità di lavoro, tecnica in primo luogo, ma anche organizzativa, quella acquisita: la capacità di lavorare in team e la consapevolezza di quanto la sinergia possa fare la differenza quando ti trovi in una realtà in cui ogni giorno viene trattato un elevato numero di pazienti. La voglia di fare squadra è una realtà che dice di aver ritrovato anche a Biella dove sotto la guida del dott. Forliti i pazienti oggi possono essere trattati con tecniche mininvasive, combinate (chirurgiche e radiologiche) ed ibride.?

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