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“Sicurezza in agricoltura”, venerdì il convegno finale del progetto
Venerdì, dalle ore 8,45 alle 13, l’Aula Magna dell’Istituto d’Istruzione Superiore “R. Vaglio” di Biella accoglierà il convegno dal titolo “Sicurezza in Agricoltura”, promosso dal Servizio Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro (S.Pre.S.A.L.) del Dipartimento di Prevenzione dell’Asl Bi, con la collaborazione di Regione Piemonte, Inail, Federazione Provinciale Coldiretti Vercelli-Biella e Istituto scolastico “R. Vaglio”.
Venerdì, dalle ore 8,45 alle 13, l’Aula Magna dell’Istituto d’Istruzione Superiore “R. Vaglio” di Biella accoglierà il convegno dal titolo “Sicurezza in Agricoltura”, promosso dal Servizio Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro (S.Pre.S.A.L.) del Dipartimento di Prevenzione dell’Asl Bi, con la collaborazione di Regione Piemonte, Inail, Federazione Provinciale Coldiretti Vercelli-Biella e Istituto scolastico “R. Vaglio”.
L’incontro, ad ingresso gratuito, si rivolge ai proprietari di aziende agricole, alle associazioni di categoria, agli studenti degli istituti tecnici agrari e ai cittadini, proponendosi di offrire spunti di riflessione e di discussione su alcuni aspetti relativi alla sicurezza e all’igiene in agricoltura: il rischio infortunistico legato all’utilizzo di attrezzature da lavoro, tra cui le trattrici e macchine agricole dedicate; i requisiti strutturali delle aziende agricole zootecniche; il rischio chimico riferito, soprattutto, all’utilizzo di fitofarmaci; i rischi sanitari del settore.
Il convegno rappresenta la tappa conclusiva dell’omonimo progetto, “Sicurezza in Agricoltura”, finanziato da Inail e presentato nel 2013. Questo progetto, che oltre agli enti e i soggetti già citati, ha coinvolto anche i vigili del fuoco e il Consiglio Nazionale delle Ricerche – Istituto per le macchine agricole e movimento a terra, si è svolto per tappe ed è consistito nell’attività di formazione degli studenti di Agraria sulla norma, in un successivo monitoraggio in un campione di circa 30 aziende agricole biellesi e, conseguentemente, in un piano formativo realizzato dal personale dello S.Pre.S.A.L., del Servizio Veterinario e del CNR, “modellato” sulle problematiche emerse durante l’attività di monitoraggio nelle aziende.
«L’obiettivo finale del percorso – spiega Fabrizio Ferraris, direttore dello S.Pre.S.A.L. – era quello di fornire agli agricoltori strumenti concreti di formazione ed informazione in materia di igiene e sicurezza sul lavoro e sensibilizzarli rispetto ad azioni di ammodernamento e adeguamento delle proprie attività, alla luce delle disposizioni normative vigenti. Tutto ciò anche in considerazione del fatto che proprio nel 2013 ha preso avvio l’attività di vigilanza nelle aziende agricole in applicazione del “Piano Nazionale di prevenzione in agricoltura e selvicoltura”».
Durante il convegno di venerdì avverrà, pertanto, l’illustrazione del percorso svolto ed il confronto tra i dati emersi nell’ambito del progetto “Sicurezza in Agricoltura” e i dati ricavati dai controlli effettuati in attuazione del “Piano Nazionale di prevenzione in agricoltura e selvicoltura” che ha coinvolto le Asl d’Italia e le aziende agricole del Paese.
Nel Biellese sono presenti circa 1.600 aziende agricole che danno lavoro indicativamente a quasi 2.000 addetti. Nella maggior parte dei casi, si tratta di aziende a conduzione familiare o di piccole imprese con meno di cinque dipendenti, alle quali si aggiunge una presenza significativa di lavoratori stagionali ed autonomi che operano nel comparto e che sono chiamati a rispettare il sempre più complesso Testo Unico della Sicurezza. Nel territorio locale, gli infortuni più frequenti sono legati alla viabilità (per esempio, scivolamenti all’interno delle stalle), alle macchine (infortuni che occorrono durante l’utilizzo dei macchinari agricoli) e alla movimentazione manuale dei carichi.
«Trattandosi in prevalenza di aziende a conduzione familiare – aggiunge Savina Fariello, tecnico della prevenzione dello S.Pre.S.A.L., insieme al collega Pierluigi Succurro, responsabile scientifico del convegno: -, tra gli addetti ai lavori non vi è sempre conoscenza e consapevolezza degli oneri legati alle norme vigenti. Lo scopo dell’intero progetto non è “evitare la sanzione”, ma tutelare la salute delle persone; del resto, lavorare “in famiglia” non vuol dire essere immuni da infortuni. Anche per questo motivo, l’auspicio è che ci sia una larga partecipazione al convegno in programma da parte degli addetti del comparto».
Proprio perché il progetto “Sicurezza in Agricoltura” ha coinvolto gli studenti, è stato chiesto agli alunni di intervenire per raccontare l’esperienza vissuta: «Occorre modificare l’approccio culturale nella gestione del lavoro, qualunque esso sia, e non possiamo farlo senza coinvolgere i giovani delle scuole, che saranno i lavoratori di domani –conclude Fariello-. In merito al percorso svolto con gli agricoltori, da osservatrice non ho potuto fare a meno di notare, durante le lezioni formative, l’impatto delle “nozioni legislative” correlate a riferimenti ad eventi veri. In quei momenti lo stupore, misto alla incredulità, ha catturato l’attenzione, diventando tema di riflessione e dunque argomento di confronto costruttivo non solo per gli agricoltori, ma anche per noi tecnici».
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