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Sale operatorie integrate: la Fondazione investe 1,3 milioni nel nuovo ospedale
E’ stata presentata ieri, lunedì 20 aprile, un’importante donazione che completa il processo di acquisizione di attrezzature mediche da parte della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella per l’apertura del nuovo ospedale dell’ASL BI.
E’ stata presentata ieri, lunedì 20 aprile, un’importante donazione che completa il processo di acquisizione di attrezzature mediche da parte della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella per l’apertura del nuovo ospedale dell’ASL BI. Con un investimento complessivo di circa 1,3 milioni di euro, la Fondazione ha infatti dotato il nosocomio del sistema di integrazione di 11 sale operatorie e 7 ambulatori, che garantiscono nuove opportunità di sviluppo nell’ambito della pratica chirurgica e della didattica rivolta al personale medico.
Nello specifico, il progetto realizzato per l’ASL BI, tramite la ditta Olympus Italia S.r.l., si caratterizza per le seguenti dotazioni:
- una sala integrata EndoAlpha 3D, dalla quale sarà possibile operare tramite la laparoscopia 3D;
- cinque sale integrate EndoAlpha, identiche alla precedente, ma con visione a monitor 2D Full-HD;
- quattro sale integrate EndoAlpha per la chirurgia tradizionale;
- una sala parto integrata;
- sette ambulatori endoscopici integrati con salette refertazione;
- una postazione per il montaggio di filmati 3D, prodotti a fini didattici.
Questi sistemi di ultima generazione sono in grado di gestire tutte le apparecchiature in sala operatoria tramite un touch-screen, facilitando l’utilizzo delle sale stesse; inoltre, consentono di poter avere un consulto medico, anche durante un’operazione, con i più importanti ospedali. Infine le nuove tecnologie permettono di salvaguardare la sicurezza del paziente grazie alla recente immissione della “scatola nera”, che, oltre a registrare tutti i passaggi di un intervento, permetterà anche di fornire consigli al personale medico per risolvere immediatamente eventuali guasti o anomalie del sistema stesso.
Nel blocco operatorio dell’ASL BI ogni mese vengono trattati tra i 500 e i 600 pazienti. Le nuove tecnologie donate dalla Fondazione fanno del blocco operatorio del nuovo ospedale l’unico in Piemonte completamente integrato e tra i più all’avanguardia in Italia e in Europa.
Roberto Polastri, direttore della Struttura Complessa Chirurgia Generale ad Alta Complessità dell’ASL BI, commenta: «Poter disporre di tecnologie così innovative è un’opportunità che non tutti gli ospedali hanno e che elevano il nosocomio biellese ai vertici nel panorama nazionale. Basti pensare alla sala integrata EndoAlpha 3D, dalla quale sarà possibile operare tramite la laparoscopia 3D. Con piccole incisioni cutanee, il medico può inserire una microtelecamera nell’addome e grazie a pinzette dedicate, delle dimensioni di pochi millimetri, eseguire un intervento complesso. La rivoluzione consiste nel fatto che la telecamera inserita consente una visione tri-dimensionale, permettendo a tutto lo staff di vedere come se operasse a campo aperto e, al tempo stesso, evitando al paziente quelle enormi cicatrici di un tempo. Tutto ciò è fondamentale per un ospedale come il nostro dove vengono eseguiti interventi ad alta complessità, in particolare per neoplasie benigne e maligne del tratto gastroenterico».
Basti pensare che da tre anni la struttura diretta dal dottor Polastri è centro di tirocinio accreditato della Scuola ACOI di Chirurgia Laparoscopica avanzata, insieme ad altri 25 ospedali di tutta Italia e che da sei anni è centro accreditato della Scuola ACOI di Chirurgia del fegato. Inoltre, da oltre sette anni nel reparto dell’ASL BI è presente una Unita di Coloproctologia e da più di un anno è attiva una Breast Unit invidiata dalle strutture ospedaliere di tutto il Piemonte: «Tutto ciò dimostra che siamo in possesso non solo delle tecnologie più evolute sul mercato, ma anche delle competenze necessarie per utilizzarle», conclude Polastri.
Ad ulteriore integrazione, tutte le sale e gli ambulatori prevedono l’uso di un sistema video-streaming HD, appositamente pensato per fini didattici. La donazione della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella ha coinvolto infatti anche la sala convegni del nuovo ospedale, che è stata collegata al sistema integrato delle sale operatorie, consentendo così lo svolgimento di sessioni didattiche con i più avanzati sistemi di apprendimento e con la possibilità di visualizzare in tempo reale interventi chirurgici in corso in modalità Full HD e 3D. Il sistema donato, infine, potrà consentire la condivisione di attività didattiche con poli universitari ed, in particolare, con Città Studi di Biella.
Luigi Squillario, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella, è particolarmente orgoglioso di questa donazione: «Con questo sforzo ulteriore, la Fondazione, nonostante la contrazione delle risorse che sta vivendo, ha voluto garantire al nuovo ospedale dell’ASL BI una dotazione d’eccellenza che ne fa, di fatto, uno dei più moderni e integrati non solo in Italia. Questo ulteriore impegno permetterà ai chirurghi biellesi di effettuare interventi in totale sicurezza, massimizzando anche le possibilità della chirurgia come sinora l’avevamo conosciuta; sono certo che queste apparecchiature avveniristiche potranno attirare professionisti di alto livello anche da fuori, i quali troveranno, nel nuovo ospedale, l’eccellenza tecnologica. Biella potrà così aprirsi al mondo, alla ricerca di nuove collaborazioni e nuovi traguardi».
«Il progetto del Nuovo Ospedale di Biella, tra i più importanti degli ultimi anni per dimensioni e complessità a livello europeo – commenta Giancarlo Peta, System Integration Section Manager della ditta Olympus Italia -, colloca il nosocomio in una posizione di rilievo e leadership nel panorama delle strutture ospedaliere in grado di risponde con soluzioni tecnologicamente avanzate alle esigenze di una moderna e efficiente medicina, proprio come nel caso del teleconsulto e della didattica».
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