L’escursione si snoda sulla sinistra orografica del torrente Cervo percorrendone interamente l’omonimo vallone sulla bella e antica mulattiera che collega Piedicavallo con Gaby in valle di Gressoney realizzata alla fine del diciottesimo secolo grazie al finanziamento del senatore Federico Rosazza. Dal colle merita scendere per circa cinque minuti sul versante valdostano dove, prima dell’inizio dei tornanti, a monte della mulattiera, sono incise sulla viva roccia le due valligiane, una della valle Cervo e l’altra della valle di Gressoney, che si salutano nelle rispettive parlate locali.
L’escursione si snoda sulla sinistra orografica del torrente Cervo percorrendone interamente l’omonimo vallone sulla bella e antica mulattiera che collega Piedicavallo con Gaby in valle di Gressoney realizzata alla fine del diciottesimo secolo grazie al finanziamento del senatore Federico Rosazza. Dal colle merita scendere per circa cinque minuti sul versante valdostano dove, prima dell’inizio dei tornanti, a monte della mulattiera, sono incise sulla viva roccia le due valligiane, una della valle Cervo e l’altra della valle di Gressoney, che si salutano nelle rispettive parlate locali.
Note tecniche
partenza: Piedicavallo (1037 m)
Difficoltà: E
dislivello in salita: 1150 m
tempo di percorrenza: ore 3
segnavia: mulattiera E50
accesso e parcheggio
Da Biella con la strada provinciale 100 si giunge a Piedicavallo in 18 chilometri. Prima di entrare in paese si imbocca a sinistra la circonvallazione e si perviene al capiente parcheggio posto in prossimità del parco Ravere (1037 m).
Itinerario
Dall’ampio parcheggio si sale a destra e si raggiunge l’ultima piazzetta carrabile del paese (piazza delle capre) dove si prende a sinistra la via lago della Vecchia invitati da numerosi cartelli e segnavia (E50). La mulattiera, superata una gradinata ed il lungo filare di case (Chioso) esce dall’abitato e prosegue tra due bassi muretti a secco. Si continua seguendo la morfologia del terreno e dopo essere passati a valle di un gruppo di baite immerse nella vegetazione ed a fianco di una grande cappella votiva si raggiunge, dopo una decina di minuti, un importante bivio con cappelletta in pietra. Lasciata a sinistra la via per il vallone di Irogna si prosegue diritto guadagnando quota attraverso una rigogliosa faggeta. Superate altre due cappellette si giunge al bel borgo del Rosei (1179 m ore 0,20). Passati a fianco della chiesetta di S.Giovanni Battista si attraversa la borgata e si continua in lieve salita. Un lungo tratto rettilineo, al termine del quale compare la perfetta forma a V della nostra meta, ed un paio di tornanti portano a guadare il rio Cunetta. Si guadagna quota passando in prossimità dell’alpe Casette (1410 m) le cui costruzioni sono ormai diroccate e dopo alcuni ampi risvolti si raggiunge il bivio dove si stacca a destra il sentiero per l’alpe Cunetta ed il vallone dell’Ambruse (ore 0,40 tot ore 1,00). Si continua in moderata salita lungo la mulattiera quasi rettilinea, poi, con una estenuante serie di risvolti ravvicinati (giri della Giarel) si superano pendii più ripidi pervenendo ai resti dell’alpe La Vecchia Inferiore (1710 m) posta su un piccolo pianoro erboso (ore 0,40 tot ore 1,40). Superata una ampia conca posta ai piedi dello scosceso versante sud della punta Chaparelle, si sale a sinistra guadagnando la marcata costa che originandosi dalla punta della Vecchia divide la conca del Lago dal vallone che si origina dal Colle. Si risale il costolone ed in breve si raggiunge l’alpe La Vecchia Superiore, Rifugio della Vecchia (1872 m) recentemente riaperto dopo i lavori di ristrutturazione (ore 0,20 tot,ore 2,00). Poco prima del rifugio la mulattiera prosegue verso sinistra ed in una decina di minuti porta al lago della Vecchia (1858 m) (poco prima del lago, a monte della mulattiera, sono incisi su un grosso masso la vecchia e l’orso). Si costeggia la sponda destra e si prende quota con un lungo tratto a mezza costa, poi, effettuato un tornante ed in invertito il senso di marcia, si riguadagna il costolone discendente dalla Punta della Vecchia in corrispondenza di una panoramica sella erbosa posta nelle vicinanze di un promontorio. (Qui si può giungere con più breve percorso tramite il sentiero segnalato che parte alla destra del rifugio ed evita il largo giro fino al lago consentendo un risparmio di tempo di circa 15 minuti). Il lago sparisce dalla vista e si entra nella parte alta del valloncello culminante con il valico. Alcune svolte ed un tratto rettilineo portano a guadare il rio che scende dal colle. Si prosegue poi con ampi risvolti e dopo essere passati a lato di una piccola grotta che reca a lato la scritta Federico Rosazza 1876, con un ultimo tratto a mezza costa ed alcune brevi svolte si raggiunge il colle della Vecchia (2187 m) dalla caratteristica forma a V (ore 1,00 tot ore 3,00). Il rientro per l’itinerario di salita comporta ore 1,50.
Il testo ricalca in gran parte quanto descritto nell’itinerario 3.7 della mia guida “Passeggiate sulle montagne del Biellese” edito dalla Blu Edizioni di Torino.
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