Attualità
Rientro a scuola il 7 gennaio in bilico
Il premier Giuseppe Conte affronta il rientro a scuola dei ragazzi delle superiori il 7 gennaio. “C’è un grande lavoro per tornare il 7 gennaio con la didattica in presenza. Abbiamo organizzato dei tavoli con i prefetti per cercare di incrociare, rispetto alle realtà locali, i dati dei trasporti e degli orari di entrata e uscita per evitare degli orari di punta”.
“Non possiamo individuare nel settore dei trasporti il focolaio dei contagi, non è stato cosi. E così anche per la scuola”, ha aggiunto il premier.
Non sembra essere una partita facile quella del rientro a scuola il 7 gennaio. La pandemia non si arresta – resta ancora alto il numero dei contagi e dei decessi – e arrivano le festività natalizie. Il governo prepara misure più restrittive, dall’altra i ragazzi delle secondarie di secondo grado, in Dad per tante settimane, subito dopo l’Epifania dovranno rientrare in aula. Si arriverà pronti? Azzolina insiste affinché si arrivi a una corsia preferenziale per i tamponi per la scuola, il Cts chiede rigore esprimendo preoccupazione, il Pd invoca prudenza, i sindacati annunciano un nuovo fallimento e dai presidi la richiesta di un lavoro condiviso con i trasporti perché “la scuola da sola non può farcela”.
Azzolina insiste su corsia preferenziale per tamponi
“Se c’è da ragionare sui trasporti non lo si può fare solo dal punto di vista nazionale, ogni territorio ha le sue esigenze, i tavoli con i prefetti ci aiutano a risolvere le criticità”, ha affermato la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina nel corso di una diretta su Facebook. “Inoltre – ha aggiunto – come ministero abbiamo chiesto una corsia preferenziale per la scuola per i tamponi”. E poi l’appello: “Bisogna fare di tutto perché la scuola sia in presenza”.
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