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“Nuova” funicolare, tutti i dubbi della Cgil
Lorenzo Boffa Sandalina, segretario della Filt Cgil, interviene nuovamente a proposito delle novità ipotizzate per l’impianto ed esprime una lunga serie di dubbi su costi, gestione e personale.
Lorenzo Boffa Sandalina, segretario della Filt Cgil, interviene nuovamente a proposito del futuro della funicolare ed esprime una lunga serie di dubbi su costi, gestione e personale.
A quanto pare questa volta dove c’è il fumo c’è anche l’arrosto, il pettegolezzo sulla funicolare è qualcosa di più, è un’ipotesi che odora di progetto quasi approvato.
I nostri dubbi sono diversi e proviamo ad esporli, poi vedremo se le risposte continueremo a riceverle sui giornali o se si deciderà di coinvolgere i rappresentanti dei lavoratori sui temi che toccano il loro futuro.
L’Assessore La Malfa sostiene che i tempi per una decisione sono ristretti entro febbraio bisogna decidere il da farsi, ci pare strano che su una manutenzione che deve essere programmata ogni vent’anni ci si riduca all’ultimo mese utile per prendere una decisione, si tratta di tempi decisi dalla normative o qualcosa non ha funzionato?
Fare un lavoro manutentivo sulla funicolare e trasformarla in ascensore comporta per il comune lo stesso esborso economico, il vantaggio quindi starebbe solo nella gestione annuale, la cifra di 200mila euro letta sui giornali vorremmo capire di che cosa tiene conto: solo dei lavori di manutenzione o anche del personale manovratore?
A chi spetterà mantenere gli ascensori in efficienza, attualmente in caso di guasto Atap attraverso i manovratori e il proprio personale d’officina offriva un pronto intervento, oltre a garantire il servizio sostitutivo tramite bus nei periodi di chiusura della funicolare, tutto questo come sarà garantito in seguito e con quale spesa?
Possiamo essere almeno rassicurati che qualsiasi intervento reale non partirà se non al termine di una stagione di eventi(Passione, Sindone ed Expo) che potrebbe portare anche a Biella diversi turisti, che godrebbero così di poter utilizzare della funicolare per recarsi al Piazzo?
Ci sono tutta una serie di problematiche legate alla sicurezza e al vandalismo come già ricordato gli ascensori del Bellone sono un caso emblematico, ma potremmo ricordare i molti casi in cui gli operatori di Atap in funicolare sono dovuti prontamente intervenire per evitare atteggiamenti scorretti e pericolosi da parte di aluni utenti, chi stopperà questi atti o eventuali atti vandalici nel momento in cui a controllare ci sarà forse un operatore collegato con videoterminali magari nemmeno sul luogo?
Come si pagheranno le manutenzioni dell’ascensore e del videosorvegliante attivo per 24h al giorno dal momento che non ci saranno più gli introiti da bigliettazione, che noi stimiamo oltre i 120milaeuro all’anno?
Come si ricollocherà il personale in esubero dal momento che l’Azienda anche sui servizi svolti con i bus ha subito notevoli tagli?
Infine se tutto questo serve a risparmiare dei soldi e a progettare nuovi servizi per la città vorremmo sapere quali sono questi progetti e vedere l’Amministrazione prendersi degli impegni e non fare delle semplici promesse, non vorremmo che il proposito di investire i risparmi facesse la fine dei 900mila euro (il cosiddetto lodo Pichetto) promessi dalla Regione Piemonte a seguito della scelta di integrare servizio urbano ed extraurbano e che non sono mai giunti nelle casse di Atap.
Vorremmo ricordare che se Atap non ha operato il licenziamento di quindici dipendenti è solo perchè i lavoratori si sono decurtati lo stipendio, se oggi Atap si sta riprogrammando al proprio interno e ha trovato risorse per fare investimenti e mantenere il bilancio in equilibrio è grazie anche e soprattutto ai lavoratori che sono soggetti a turni disagiati, a stipendi tagliati, che si sono fatti carico della lotta all’evasione ritornando a fare i biglietti a bordo…la “politica” per premiare questi sforzi avrebbe dovuto pensare ad un piano per rilanciare il trasporto pubblico, invece niente sui giornali continuiamo a finire solo per servizi tagliati e per la messa in vendita delle nostre azioni per salvare i conti degli enti locali, lo sta facendo nuovamente la Provincia di Vercelli e da quando è stato eletto il Presidente Ramella Pralungo già tre volte ha annunciato di voler procedere in tal senso e dopo la “riunione romana” sembra diventi realtà.
Speriamo di avere delle risposte magari di avere anche un tavolo in cui poter discutere ciò che gli amministratori locali intendono fare della “loro” azienda e del “nostro” futuro.
Lorenzo Boffa Sandalina
segretario Filt Cgil
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