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“La salute prima di tutto”, agli Orsi si parla di tiroide

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Giovedì 4 giugno, “Gli Orsi” in collaborazione con l’ASL BI, propone il terzo appuntamento del ciclo di incontri “La salute prima di tutto”, organizzato con l’obiettivo di sensibilizzare la popolazione su  alcune delle patologie più diffuse e sull’importanza della prevenzione.

Giovedì 4 giugno, “Gli Orsi” in collaborazione con l’ASL BI, propone il terzo appuntamento del ciclo di incontri “La salute prima di tutto”, organizzato con l’obiettivo di sensibilizzare la popolazione su  alcune delle patologie più diffuse e sull’importanza della prevenzione.

Dalle ore 15 alle 19, gli endocrinologi Anna Nelva, Roberta Poli, Luigi De Mitri e il dirigente medico dell’Otorinolaringoiatria dell’ASL BI, Gianluca Averono, saranno a disposizione dei visitatori del centro commerciale per parlare di tiroide, di cui nei giorni scorsi è stata celebrata la Settimana Mondiale (dal 18 al 25 maggio).

La tiroide è deputata alla produzione di due ormoni contenenti iodio, fondamentali per la regolazione del metabolismo di carboidrati e grassi e che influenzano la funzionalità cardiovascolare, nonché di ogni organo ed apparato del corpo umano, compresi fegato, cuore, cervello, reni, pelle, intestino. Gli specialisti spiegheranno, dunque, l’importante ruolo di questa ghiandola per il buon funzionamento dell’organismo e di come mantenerla in salute, per esempio assimilando il giusto quantitativo di iodio, attraverso il consumo di alcuni alimenti: «La carenza di iodio è la causa principale del gozzo, cioè di un aumento delle dimensioni della tiroide, della formazione di noduli e di molti atri effetti dannosi sulla salute, indicati nel loro insieme come “disturbi da carenza iodica” -spiega Nelva-. Per quanto sia fondamentale assumere la giusta quantità di iodio, questo elemento è presente in bassa quantità nella maggior parte di cibi e bevande, complici anche i cambiamenti climatici che si sono susseguiti negli anni. Gli alimenti che ne contengono in maggior quantità sono i crostacei e, in generale, il pesce di mare. Concentrazioni minori di iodio si trovano nelle uova, nella carne, nel latte, nel pesce d’acqua dolce, nei cereali, in  legumi, vegetali e frutta».

La carenza di iodio può portare ad un malfunzionamento della ghiandola tiroidea e al conseguente sviluppo di patologie, più o meno gravi, trattabili con terapie sia farmacologiche sia chirurgiche. Quando la tiroide non riesce a produrre ormoni a sufficienza si parla di ipotiroidismo; quando la produzione è eccessiva si parla di ipertiroidismo. Si stima che una donna su dieci soffra di ipotiroidismo e che due donne su cento soffrano di ipertiroidismo. Con l’ecografia, si trova un nodulo della tiroide in circa una donna su due.

All’Ospedale degli Infermi esiste un Gruppo Interdisciplinare Tiroide (GIT) composto da tutti gli specialisti che si occupano di tiroide e delle patologie ad essa correlate, comprese quelle tumorali.

Il GIT è nato e si riunisce su base volontaria per il desiderio dei medici che ne fanno parte, compresi i Medici di Medicina Generale, di contribuire ad individuare processi diagnostici e terapeutici che favoriscano tempestività ed efficacia delle prestazioni al paziente, oltre ad ottimizzare l’uso delle risorse e promuovere l’aggiornamento disciplinare.

Il “degli Infermi” dell’Asl di Biella, inoltre, è stato riconosciuto dalla Rete Oncologica Piemonte – Valle d’Aosta come uno degli otto centri di riferimento per la gestione del carcinoma anaplastico della tiroide, insieme agli ospedali di Alessandria, Aosta, Cuneo, Novara, “Gradenigo” di Torino, “Mauriziano” di Torino e “Molinette”.

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