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La fiera è l’emblema del nostro tempo
La mia speranza è di vedere la fiera piena di gente che si diverte e che comunica, come da spirito iniziale dell’evento, non tutti a testa bassa con gli occhi sull’immancabile compagno dei nostri tempi: lo smartphone!
Anche quest’anno è arrivata puntuale, come i monsoni indiani di cui si porta sempre dietro la scia, la fiera. Tutti pronti allora a lasciarsi andare al divertimento; ma che cos’è il divertimento se non una pura ricerca di evasione? Un’arcaica necessità che si lega alla personalità dell’uomo dalla sua creazione fino ai giorni nostri. E di “sana” evasione ne abbiamo tutti bisogno, essa ha molteplici aspetti che si declinano in diversi momenti ed ambiti della nostra quotidianità che si materializzano in fare qualcosa di diverso, volgere altrove la propria mente, allontanare le emozioni negative e distogliersi dai quotidiani affanni procurandosi piacere.
La fiera è stata per molti secoli il contesto appropriato per vivere diversi momenti di evasione perché riuniva al suo interno persone e situazioni suggestive (imbonitori, saltimbanchi, girovaghi, cantastorie…); si vendeva di tutto e si parlava di tutto: un momento ricercato ed atteso in un periodo in cui i mezzi di comunicazione erano quasi esclusivamente verbali. Dagli anni ’50, con la meccanizzazione delle giostre, si assiste ad una separazione tra fiera e parco giochi che poi si trasformerà in luna park. L’evoluzione della giostra conserva però il tratto distintivo fieristico che risiede nell’attrarre il pubblico stimolandone il desiderio di divertimento di massa fatto di luci, suoni, profumi, sfida, pericolo o la condivisione di un’esperienza. Ogni giostra è il punto di arrivo di un lungo processo evolutivo, che ha origine, sorprendentemente, nei miti e nei riti delle società agrarie.
Il luna park è oggi l’emblema del nostro tempo: rapido e vorticoso, costellato di moderne macchine da vertigine ipertecnologiche. Ma qualcosa di molto antico ancora riamane nel moderno luna park: una sorta di rito collettivo con la funzione del viaggio iniziatico. Salire su una giostra, con i suoi movimenti vorticosi ed esasperati, rappresenta una vera a propria sfida, una prova di coraggio per dimostrare a se stessi e/o agli altri la capacità di gestire le emozioni e, in modo particolare, di saper vincere le proprie paure più profonde. La mia speranza è di vedere la fiera piena di gente che si diverte e che comunica, come da spirito iniziale dell’evento, non tutti a testa bassa con gli occhi sull’immancabile compagno dei nostri tempi: lo smartphone!
Daniela Manara
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