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La carie che divora gli alberi

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L’abbattimento è avvenuto lunedì e ha interessato un cedro, un pino strobo  e una magnolia messi a dimora una sessantina di anni fa a brevissima distanza dalla scuola situata nel bel mezzo del parco

Ancora alberi malati ai giardini Zumaglini. Dopo il crollo del grosso ippocastano, caduto a ridosso dell’asilo nido “Il Campanellino” nel mese di gennaio, il Comune dopo un’analisi agronomica, ha deciso di tagliare alcune piante potenzialmente pericolose.

L’abbattimento è avvenuto lunedì e ha interessato un cedro, un pino strobo  e una magnolia messi a dimora una sessantina di anni fa a brevissima distanza dalla scuola situata nel bel mezzo del parco. Uno di questi alberi presentava la parte centrale del tronco completamente scavata, una profonda  carie che, come effetto principale, ha quello di debellare lentamente il legno dell’albero, con il conseguente rischio di cedimento.

Ancora alberi malati ai giardini Zumaglini. Dopo il crollo del grosso ippocastano, caduto a ridosso dell’asilo nido “Il Campanellino” nel mese di gennaio,  il Comune dopo un’ analisi agronomica, ha deciso di tagliare alcune piante potenzialmente pericolose. L’abbattimento è avvenuto lunedì e ha interessato un cedro, un pino strobo  e una magnolia messi a dimora una sessantina di anni fa a brevissima distanza dalla scuola situata nel bel mezzo del parco. Uno di questi alberi presentava la parte centrale del tronco completamente scavata, una profonda  carie che, come effetto principale, ha quello di debellare lentamente il legno dell’albero, con il conseguente rischio di cedimento.
“Il cedro – spiega l’architetto comunale Raffaella Penna, era stato pesantemente lesionato un paio di anni or sono da un fulmine, quindi anche a livello estetico era poco gradevole.

Per quanto concerne la magnolia, il tronco di questa pianta  era molto inclinato e cresceva  vicino ad una panchina. Da qui la decisione di tagliarlo per motivi di sicurezza. Infine il pino strobo, cresciuto troppo vicino all’asilo, tanto da poter creare disagio psicologico, e con la chioma già mozzata alla sommità, quindi anche poco bello”.

Alcuni di questi alberi verranno rimpiazzati con piantine nuove. Intanto proseguono le operazioni di potatura di rami pericolosi anche nella zona dei bagni pubblici. Mentre nei pressi della sosta dei taxi c’è un’altra magnolia che nei prossimi giorni verrà tagliata. In questo caso di tratta di un albero in gran parte secco e quindi non più recuperabile.

“Le piante dei giardini Zumaglini, così come quelle di tutti i parchi comunali – afferma l’architetto – periodicamente vengono monitorate anche con strumentazione elettronica in grado di rilevare malattie che magari non possono essere diagnosticate con un semplice esame esterno”.

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