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Anche Babbo Natale è indagato
La notizia era nell’aria, proprio come le lucine natalizie appese nelle vie delle città. Gli inquirenti hanno preferito aspettare che tutti i bambini aprissero i regali prima di divulgare la notizia che anche babbo Natale risultava tra gli indagati nell’inchiesta Roma Capitale
La notizia era nell’aria, proprio come le lucine natalizie appese nelle vie delle città. Gli inquirenti hanno preferito aspettare che tutti i bambini aprissero i regali prima di divulgare la notizia che anche babbo Natale risultava tra gli indagati nell’inchiesta Roma Capitale. Fermato da una pattuglia di carabinieri sugli sci di Cortina d’Ampezzo mentre cercava di valicare le alpi aveva con se chiari segni di paglia provenienti dalla mangiatoia. Immediatamente il collegamento con l’inchiesta romana è stato sancito da una prova regina.
Babbo Natale ha subito dichiarato la sua estraneità ai fatti ma secondo gli inquirenti ci sono molte cose che non tornano. In tutti i telegiornali hanno mostrato un servizio sul viaggio di Babbo Natale nella notte del 24.
Visibile a tutti è stato il passaggio sul Colosseo e altrettanto innegabile la domanda: poteva non sapere?
I documenti certificano che Babbo Natale lavora per una cooperativa rossa (prova ne siano i vestiti) di nome COSADIRE (cooperativa SantaKlaussDistribuzioneRegali). Questa cooperativa secondo le indagini da centinaia di anni gestisce l’appalto della consegna dei regali ai bambini senza l’espletamento di una gara d’appalto formale impedendo dunque d’accedere al servizio a centinaia di soggetti interessati. La cooperativa ha sede in Finlandia per evitare controlli fiscali e tutti i dipendenti secondo l’ispettorato del lavoro non sarebbero iscritti a nessuna sigla sindacale proprio per poter lavorare in silenzio e mantenere i patti con i bambini.
Tra le letterine ricevute figurerebbero anche quelle di bambini di noti esponenti politici, imprenditori, banchieri. Un giro d’affari di miliardi di euro e dollari. Si cercano i legami con la cupola romana anche se allo stato attuale sembra che Babbo Natale possa essere solo un semplice prestanome.
Intervenuta immediatamente nella disputa anche l’ex Ministro Michela Vittoria Brambilla che ha denunciato con forza il maltrattamento delle renne, costrette a viaggi massacranti e spesso colpite da regalini rifiutati dai piccoli destinatari. L’inchiesta è solo all’inizio ma quella parola “ mangiatoia” non può non far riflettere le procure italiane. I regali poi in cambio dell’appalto per centinaia di anni…concussione.
Ora ci chiediamo noi semplici cittadini come mai nessuno in effetto si sia mai accorto di nulla. Quante volte ci è stato domandato da piccoli e abbiamo domandato da grandi: avete visto o sentito qualcosa stanotte?
Abbiamo sempre risposto di non aver visto e sentito nulla. Siamo allora tutti responsabili? Facile dire poi Babbo Natale non esiste, la mafia è un’invenzione. Tutte scuse. E’ che ricevere i regali ha fatto comodo a tutti per centinaia di anni. Ora direi di far calare il silenzio e dare fiducia all’innocenza di questo nostro eroe che semmai deve evitare quando passa sull’Italia di lasciar cadere i regali in buona fede.
Qui tutto è mare nostrum pure il Natale.
Alberto Scicolone
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