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#100giorni di Cavicchioli: un bilancio molto Gentile
“Tutto cambia affinché nulla cambi” è, citando Machiavelli, l’antico vizio della politica italiana. A Biella, invece, hanno deciso di non provare neanche a dare l’impressione che “tutto cambia”.
“Tutto cambia affinché nulla cambi” è, citando Machiavelli, l’antico vizio della politica italiana. A Biella, invece, hanno deciso di non provare neanche a dare l’impressione che “tutto cambia”. Nonostante il generoso sforzo dei comunicatori della Giunta Cavicchioli, che hanno redatto, per gli internauti, una noticina sui primi #100giorni di governo PD, non riesco proprio a trovare la famosa “svolta” tanto annunciata.
Anzi. A scorrere la nota, il tutto potrebbe essere riassunto in un cartello da appendere fuori Palazzo Oropa con scritto “stiamo lavorando per voi”, con al fondo un piccolo asterisco: “intanto continuiamo con il programma Gentile”.
Ieri, per esempio, il Consiglio Comunale ha ratificato il piano triennale delle opere pubbliche che, se non fosse per la firma in calce alla delibera, avrebbe potuto benissimo sembrare presentato dall’ex Assessore Delmastro. Un piano che contiene anche il progetto su Piazza Duomo (nel cui merito non tornerò avendone scritto in questa rubrica giusto un mese fa) e che, purtroppo, dimostra che “nulla cambierà” rispetto al progetto del centrodestra.
Il Consiglio Comunale, ieri, ha sancito che temi come l’azzeramento del consumo di suolo possono essere tranquillamente derubricati. Non solo. Purtroppo, servizi per l’Infanzia, come il pre e il post scuola, quest’anno – esattamente come progettato da Gentile e Caldesi – sono divenuti in molti casi a pagamento o, addirittura, sono stati soppressi (è il caso della Materna del Piazzo). Eppure – anche qui – in campagna elettorale si era promesso altro. Così come, per rimanere in ambito scolastico, si era scritto che sarebbero state diminuite le tariffe per la mensa. Vi assicuro – come genitore e come insegnante – che il pasto tanto costava a giugno, tanto costa adesso.
Mi si dirà: “le casse sono vuote e non ci sono risorse”. Però, questo mantra l’ho sentito ripetere per cinque anni da Mello Rella e da Gentile. Ricordo le “ricette” alternative che provenivano dai banchi del PD; ricordo che si diceva che un buon amministratore, come un buon padre di famiglia, per far quadrare i conti, deve fare delle scelte. Quindi, se si ripropongono le “ricette” della destra, delle due l’una: o quelle scelte erano giuste oppure era il solito – triste – gioco delle parti. Per ora, l’unica “scelta” che non cambia è la quantità di euro (la più alta di tutto il Piemonte) a carico delle famiglie per la mensa dei propri figli.
Comunque “stanno lavorando per noi”. In fondo sono passati solo #100giorni, o sono 101?
Roberto Pietrobon
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