Biella
La Nuova Trossi e il lascia o raddoppia della politica biellese
La nuova versione di “Sale & Pepe”, la rubrica curata da Luigi Apicella
La grande Biella a livello urbanistico è già una realtà di fatto. Tra Orsi e nuovo progetto le Vette è già quasi un tutt’uno con Gaglianico. Per questo un allargamento della Trossi con i corridoi per le piste ciclabili, dando anche possibilità ai pedoni di raggiungere gli Orsi, sarebbe quel miglioramento necessario “dalla Trossi in su” che auspichiamo da anni per dare finalmente un nuovo volto, anche in termini di sicurezza, a chi arriva in città.
Di fronte a tutto questo, essere ancora qui a dibattere sul sì o sul no di questa operazione di restyling “un tanto al metro”, la dice lunga su quanto ancora prevalga in certa politica spicciola il campanile rispetto alla visione di insieme di un territorio. Idem il discorso dell’ipermercato numero 24 a Chiavazza, argomento già superato dalle decisioni prese e dal fatto che i cantieri già muovono le ruspe per la sua costruzione.
E noi siamo ancora qui a discutere di una cosa già superata dai fatti e dalle decisioni (con tanto di illuminazione del campetto di Chiavazza a ricordarci come sono andate le cose), quasi che qui da noi a Biella il tempo a disposizione per cambiare le cose fosse infinito. La realtà degli iper è questa, che ci piaccia o no da anni: una scelta “facile” per l’amministrazione, massima resa con il minimo sforzo di idee con buona pace del commercio al dettaglio e del centro che non vincerà certo le sue difficoltà fermando idealmente “con le mani” le ruspe del cantiere già all’opera.
Il tempo per le decisioni è una variabile fondamentale, oggi più che mai ai tempi di Trump e dell’intelligenza artificiale: chi si ferma è perduto, tanto per citare – di questi tempi va di moda – una frase proveniente direttamente da quel ventennio che nella memoria di qualcuno non passa mai, che tutti oggi tirano in ballo perché evidentemente resta più facile guardare indietro piuttosto che avanti. Prendiamo i treni con l’elettrificazione della tratta per Biella (inaugurata proprio in quel ventennio…) che resta lettera morta nonostante tutti, nel corso degli anni, consiglieri regionali e non, si sono sentiti in dovere di dire la loro su un provvedimento per il quale non hanno mai toccato palla.
Hanno dato notizie errate, alimentato speranze, millantato conoscenze importanti a Roma e in Regione: il risultato, ancora una volta, è che Biella anche sto giro resta sul binario morto. Stucchevoli davvero le tante passerelle ferroviarie di questi anni dei politici locali: sembra la barzelletta del “chiedo a mmio cuggino” che a sua volta ha uno zio che conosce l’assessore ai trasporti che mi ha promesso che ne parlerà a Roma…
Da Agognate ad un’ ago…gnia continua per il biellese su questo fronte il passo è veramente breve. Ai miei tempi c’era una gioco a quiz molto famoso, Lascia o Raddoppia, che teneva incollati ai televisori in bianco e nero tante famiglie, biellesi compresi. Su Trossi, treni, funicolare, commercio, funivie, turismo, non sarebbe ora, finalmente, di raddoppiare a prescindere? Come avrebbe detto l’intramontabile Mike della Tv, Allegriaaaa!!!
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Stephan
30 Gennaio 2025 at 18:03
Direi anche di raddoppiare gli stipendi, già che facciamo slogan…Quanti km in lunghezza si potrebbero allargare in una strada con molti edifici a fare da colli di bottiglia? E soprattutto, si pensa veramente che basti allargare la Trossi per avere un maggior afflusso di persone in provincia? A me pare strun..ta! Iniziate a fare veramente in modo che ci sia una linea ferroviaria decente, funzionale, e mezzi pubblici per evitare che i biellesi stessi, scappino altrove, più che pensare all’improbabilità che flussi turistici vengano a Biella solo perchè abbiamo messo le fioriere nell’ingresso di casa; Siamo in una zona in cui ci si viene appositamente, esattamente come si va in una casa in alta montagna…Ci vai se ci devi andare!