Seguici su

BiellaSale & Pepe

Facciamo un referendum sul referendum

La nuova versione di “Sale & Pepe”, la rubrica curata da Luigi Apicella

Pubblicato

il

rubrica apicella

Due mondi non è soltanto un intrigante canzone di Lucio Battisti di metà anni ’70, è anche la realtà tra politica e cittadini che a Biella si nutre di questa distanza sempre più marcata. Prendiamo due esempi su tutti, dalla cronaca politiche di queste ore: referendum e centri estivi.

Il referendum, l’affluenza di Biella è stata tra le più basse del Piemonte, ci dice che il sistema così come è strutturato è ormai vecchio, obsoleto, non più al passo con i tempi. La soglia del quorum stesso da raggiungere, poteva valere un tempo, quando a votare andavano percentuali ben più alte di votanti. Mantenere la stessa soglia, oggi che a votare va non più del 30% degli aventi diritto, non tiene conto della realtà che stiamo vivendo e delle difficoltà dei due mondi – politica e cittadini – che non riescono più ad intendersi. In un mondo in cui la tecnologia la fa da padrone, ha ancora un senso spendere tutti questi soldi pubblici per assemblare seggi deserti? Non sarebbe opportuno, con tutte le cautele del caso, votare per via telematica attraverso app sicure, rodate, con cui abbiamo imparato a fare i conti dai tempi del covid? Sarebbe salvaguardata la democrazia, il diritto di voto di tutti, ma almeno risparmieremmo un po’ di soldi. Infine, l’aspetto politico:14 milioni di italiani circa sono andati a votare, ma c’è poco da esultare per la parte politica che diceva di andare al mare piuttosto che al seggio. Rispetto vuole che si poteva anche sostenere da parte di tutti il diritto di andare al seggio votando poi no o in maniera differenziata i vari quesiti referendari. Sarebbe stato più dignitoso e rispettoso delle regole della nostra democrazia, piuttosto che vedere sui social le solite frasi sguaiate di scherno o di gioia per ipotetiche vittorie di partito che non esistono. In sintesi: quesiti importanti quelli referendari per carità, ma troppo tecnici che snaturano il senso del referendum stesso che, a questo punto, non mi pare possa essere lo strumento adatto per tutte le stagioni. Se chi deve fare le leggi in Parlamento non riesce a fare il proprio lavoro, non può ricorrere al referendum come scorciatoia politica. Occorrerebbe ripensare un po’ il tutto, ma si sa in Italia prima che il vento cambi…

Questione centri estivi in città: polemiche a non finire in queste ultime settimane, per poi finire direttamente in discussione nell’ambito della IV commissione consiliare credo già a partire da domani. Non si poteva discutere prima nelle sedi opportune e poi sui giornali? In ogni caso questa vicenda è l’altro esempio eclatante dei due mondi che stiamo vivendo: da un lato la politica del palazzo con le sue regole ferree, dall’altro il grido di attenzione di chi, tutti i giorni, in parrocchia o nelle varie associazioni di volontariato, fa i conti con una realtà di impoverimento del tessuto sociale, parla sul terreno con tante famiglie in difficoltà, chiede aiuto alla politica locale. Non ci trovo niente di sbagliato in quello che ha sollevato, ad esempio, don Filippo Nelva: semmai le sue parole devono rappresentare un’occasione di confronto ulteriore – anche senza sconti – tra le parti per risolvere un problema che c’è, esiste, è sotto gli occhi di tutti.

Puoi essere di sinistra, centro, di destra: ma a Biella se le cose non funzionano e si possono migliorare, si dovrebbe poter pensare con la propria testa, per il bene comune, lontani da logiche di partito o di corrente. Della serie: ti voto, sono con te, ma se dici o fai una cosa sbagliata posso anche dissentire da te a favore di una proposta migliore per la città. Se non faremo questo, Biella non uscirà mai dal circolo vizioso dei due mondi, ancora distanti tra loro anni luce…

Continua a leggere le notizie de La Provincia di Biella e segui la nostra pagina Facebook

2 Commenti

1 Commento

  1. Ardmando

    12 Giugno 2025 at 19:00

    Il referendum è uno strumento inutile e dannoso e deve essere abolito. I cittadini votano per eleggere politici che siedono in Parlamento e in Senato e il cui lavoro, a prescindere dal colore, è occuparti delle leggi dello Stato. Giusto o sbagliato che sia il loro lavoro, li paghiamo per farlo. Non ha mai avuto alcun senso, chiedere ai cittadini di sostituirsi al lavoro che spetta a parlamentari e senatori, specie quando si tratta di mettere mano a leggi che sono state create e approvate proprio da quei parlamentari e senatori. Nella storia della Repubblica il referendum ha prodotto più danni che guadagni, specialmente in termini di spreco di risorse per il loro svolgimento.
    I referendum vanno aboliti.

    • Emerson

      12 Giugno 2025 at 23:49

      giusto!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Copyright © 2024 laprovinciadibiella.it S.r.l. - P.IVA: 02654850029 - ROC: 30818
Reg. Tribunale di Biella n. 582 del 30/06/2014 - Direttore responsabile: Matteo Floris
Redazione: Via Vescovado, n. 5 - 13900 Biella - Tel. 015 32383 - Fax 015 31834

La testata fruisce dei contributi diretti editoria d.lgs. 70/2017

Servizi informatici e concessionaria di pubblicità: Diario del Web S.r.l.