Seguici su

Politica

Profughi nell’ex caserma dei vigili del fuoco

Pubblicato

il

Questa mattina l’incontro per affrontare la problematica legata all’accoglienza dei migranti.

Questa mattina in via Quintino Sella, alle 9,30, si è tenuto un incontro che ha visto la presenza della Prefettura di Biella, della Provincia di Biella e del Coordinamento Provinciale della Protezione Civile, per affrontare la problematica legata all’accoglienza dei migranti.

Rilevato che nel Biellese tale situazione sfiora una problematica di Protezione Civile, il Presidente della Provincia di Biella, Emanuele Ramella Pralungo, crede fermamente, pur non rientrando tra le competenze in carico alla Provincia, soprattutto a seguito della Legge Delrio, di non potersi esimere dalla ricerca di una soluzione, che comunque investe l’intero territorio provinciale.

“Sono stato eletto dal territorio e per il territorio – spiega il presidente Ramella – quindi, come ho fatto fino ad ora e come continuerò a fare, mi sono messo a completa disposizione e mi sono attivato per cercare di risolvere una problematica che coinvolge tutti”.

Durante l’incontro si è quindi deciso di mettere a disposizione del Biellese 24 posti letto all’interno della ex caserma dei vigili del fuoco di via Gersen, attuale sede del Coordinamento Provinciale di Protezione Civile.

“Non posso che ringraziare – ha dichiarato Ramella Pralungo – il Coordinamento di Protezione Civile per la disponibilità dimostrata, che va ben oltre la possibilità di utilizzo della ex foresteria, ma addirittura ha proposto di pianificare un nuovo modello di accoglienza da proporre su base regionale, proponendosi di gestire direttamente, 24 ore su 24, i migranti stessi.”

“Desidero inoltre aggiungere e sottolineare – ha proseguito il Presidente – che l’operazione è conveniente al territorio perché ho chiesto ed ottenuto che ala Provincia di Biella venga corrisposto un affitto, e che i profughi ospitati svolgano lavori a favore della collettività come già avviene nel mio Comune. Questo sarà possibile grazie alla disponibilità ad organizzarsi in tal senso da parte del Coordinamento Provinciale di Protezione Civile. Se i profughi vengono ospitati in strutture di privati, questi ci guadagnano e la Pubblica Amministrazione ha l’obbligo di concorrere alla gestione, sborsando quattrini, mentre la mia idea è che siano direttamente l’Ente ed il Coordinamento di Protezione Civile ad introitare l’affitto, derivante dai fondi ministeriali ed europei, cosicché il beneficio sia a favore della collettività”

Subito dopo si è riunito il Tavolo Migranti, che vede la presenza, oltre che della Provincia e della Prefettura, anche dei rappresentanti dei Comuni di Biella e Cossato, dei Presidenti delle Unioni dei Comuni ed i Consorzi socio-assistenziali. Il prefetto vicario Bianchetto ha illustrato la situazione attuale, che vede la presenza di 353 migranti distribuiti sul territorio Biellese, ma ci si aspetta direttive ministeriali relative ad un ulteriore riparto, che vedrà il nostro territorio nuovamente coinvolto. Il presidente ha quindi comunicato al tavolo l’iniziativa della Provincia di Biella relativa alla disponibilità della ex caserma di via Gersen e ha chiesto ai consorzi socio-assistenziali di continuare a occuparsi di quello che è il loro primo obiettivo, che è rappresentato dal soddisfacimento delle esigenze e delle povertà del territorio e che questo è e deve restare un punto fermo. Ramella Pralungo ha incontrato piena condivisione da parte di tutti i presenti e confermato di non dimenticarsi certo di avere l’obbligo di pensare, prima di tutto, ai suoi concittadini biellesi.

“Il problema c’è, è reale e va affrontato – ha aggiunto – quindi ognuno deve fare la propria parte. Biella sta cercando nuove strutture, visto che quella di Chiavazza non può ricevere nuovi ospiti in quanto praticamente al collasso e, in vista dell’inverno, non potrà più essere utilizzata perché sprovvista di riscaldamento. La ricerca di soluzioni e strutture deve essere portata avanti da ogni singola amministrazione comunale, perché è giunto il momento che tutti i sindaci si facciano carico di questa situazione. Non si possono verificare casi in cui comuni di 1000 abitanti ospitano 30 migranti e comuni di 5000 non si occupano di loro. La problematica è del territorio tutto, non dei singoli Comuni, quindi dobbiamo essere tutti a disposizione”.

Continua a leggere le notizie de La Provincia di Biella e segui la nostra pagina Facebook