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Polemica sul sindaco che insegna l’italiano agli stranieri

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Un incarico affidato a Monica Mosca, sindaco di Occhieppo Inferiore, ha scatenato una polemica a colpi di interrogazioni e comunicati stampa tra Fratelli d’Italia e il Partito democratico.

Un incarico affidato a Monica Mosca, sindaco di Occhieppo Inferiore, ha scatenato una polemica a colpi di interrogazioni e comunicati stampa tra Fratelli d’Italia e il Partito democratico.

A sollevare la questione è stato un consigliere comunale di Fd’I di Alessandria, Comune che ha incaricato Mosca di progettare e svolgere “corsi di apprendimento della lingua italiana di 30 ore per moduli”, una delle iniziative messe in campo nell’ambito di un progetto europeo per l’integrazione dei residenti stranieri.

“Viene affidato direttamente – spiegano i biellesi Andrea Delmastro e Michael Condelli –  un incarico per 38.700 euro. Per legge è possibile provvedere ad incarico diretto in caso per servizi o forniture inferiori a 40 euro. Ed in effetti 38.700 euro sono inferiori a 40mila proprio di quel poco che basta per l’incarico diretto”.

“Spiace – concludono Delmastro e Condelli – questa Italia che affida direttamente, spiace questa Italia autoreferenziale, spiace questa Italia dei circoli, spiace questa Italia dei professionisti della solidarietà. Ecco un piccolo esempio di quello che denunciamo essere il business legato alla immigrazione”.

In risposta agli attacchi, Mosca, che dal 2004 lavora come ricercatrice, ha spiegato di essere stata contattata dall’università e che, trattandosi del suo lavoro, non ci ha visto nulla di strano nell’accettare.

Anche il segretario provinciale del Pd, Paolo Furia, è intervenuto sulla questione: “Chi attacca una giovane ricercatrice, che per inciso è anche sindaco di un paese, perché viene coinvolta in un progetto di insegnamento dell’italiano agli immigrati, ha evidentemente del tempo da perdere. Infatti nessuno pensa, in una situazione così faticosa come quella attuale, che i richiedenti asilo che stiamo ospitando nei nostri territori debbano rimanere a far niente per mesi. E’ giusto che i migranti che accogliamo imparino l’italiano (facendo lavorare italiani, se non fosse chiaro!). Sarebbe molto più interessante se il territorio biellese riflettesse tutto insieme su come gestire questa emergenza migranti; emergenza che ci troviamo a dover affrontare in maniera proporzionata alle altre province”.

 

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