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Palate di buffonate…

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“La neve andiamo a spalarla noi.” – “Se lo fate, dirò che è una buffonata!” –  “Non dirlo, perché ho già la risposta pronta.” – “Quale risposta?” – “Si tratta di vedere se è più buffone chi la neve la spala o chi la lascia nelle strade”. Questo dialogo avvenne esattamente trent’anni fa tra l’allora esponente comunista Piero Fassino, consigliere comunale di opposizione a Torino, e il sindaco socialista Giorgio Cardetti. Torino nel 1987, come tutto il Piemonte, fu investito da una nevicata storica e di fronte all’insipienza con la quale l’amministrazione del pentapartito affrontò i disagi della cittadinanza gli esponenti comunisti decisero di rimboccarsi le maniche andando a spalare la neve.

“La neve andiamo a spalarla noi.” – “Se lo fate, dirò che è una buffonata!” –  “Non dirlo, perché ho già la risposta pronta.” – “Quale risposta?” – “Si tratta di vedere se è più buffone chi la neve la spala o chi la lascia nelle strade”. Questo dialogo avvenne esattamente trent’anni fa tra l’allora esponente comunista Piero Fassino, consigliere comunale di opposizione a Torino, e il sindaco socialista Giorgio Cardetti. Torino nel 1987, come tutto il Piemonte, fu investito da una nevicata storica e di fronte all’insipienza con la quale l’amministrazione del pentapartito affrontò i disagi della cittadinanza gli esponenti comunisti decisero di rimboccarsi le maniche andando a spalare la neve.

Trent’anni dopo succede che in una piazza centrale di Biella il consigliere comunale di Lega Nord, Giacomo Moscarola, al posto di armarsi di pala e stivali inforca gli sci e le racchette e discende la piazza Colonnetti per denunciare le mancanze nella pulizia dalla neve degli spazi pubblici da parte dei “compagni” di Fassino in terra laniera. Il Sindaco Cavicchioli – forse memore del 1987 torinese – si munisce, il giorno dopo, di pala e guanti e insieme ad altri amministratori PD rimuove una parte dei lastroni di ghiaccio sulla piazza incriminata.

Le domande e le riflessioni su questo fatto biellese potrebbero sprecarsi,  dalle immagini d’archivio di un Mussolini a torso nudo che si improvvisa contadino fino al sempre verde Gianluca Buonanno che di queste cose era maestro. Il grande assente però, ancora una volta, è il senso e la misura che si da alle cose e agli eventi. Fassino e compagni erano all’opposizione e con il loro gesto simbolico sottolineavano le mancanze del pentapartito torinese rispetto a un problema della città.

Cavicchioli&co. governano Biella da tre anni e dovrebbero avere presente non solo le mancanze della pubblica amministrazione su questo e altri argomenti ma anche aver capito come prevenire o attivare le risorse necessarie per evitare inutili disagi ai cittadini.

Se l’allora Sindaco di Torino definì la spalata di Fassino una “buffonata” e se qualcuno considera la sciata di Moscarola a pari livello domando, sommessamente, come definireste un’Amministrazione che dopo la “buffonata” leghista risponde così?
Roberto Pietrobon

 

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