Politica
L’urlo di dolore dei commercianti
I salotti buoni, le vie del centro delle nostre città, i corsi dello struscio e dello shopping, si stanno desertificando. Dappertutto serrande chiuse e cartelli “affittasi”, “ cedesi attività”, “svendita totale “. Abituati come eravamo al nascere continuo di nuove botteghe, al vorticoso cambio di attività, al passaggio dalle scarpe alle mutande, dai piatti agli occhiali, dagli orologi alle borse , non riusciamo a capacitarci se chiude un fondo, se al pian terreno spariscono botteghe. Eppure è un dato di fatto: migliaia di commercianti hanno consegnato licenze e chiavi all’affittuario. Dappertutto si alzano lamentele e proteste che vanno a parare tutte dove il dente duole: la politica! Dice: quelli se ne fottono, non pensano ai cittadini. No, è ancora peggio, sono impegnati nella battaglia per la loro sopravvivenza. Sono inconcludenti, paralizzati dai veti incrociati e dalla guerra per bande, parlano di gente, di popolo, di cittadini e di territorio e si vede dai loro occhi grifagni e dalle loro facce guregne che la preoccupazione principale è la sedia sotto il culo. Cittadini- votanti-che non contate una beata fava dove eravate quando vi hanno chiuso tutti i parcheggi delle vie adiacenti ai centri storici e ve li hanno espropriati taglieggiandovi 2/ 3 euro l’ora? Dove siete quando per visitare un parente all’ospedale girate un’ora vie e viuzze per finire a farvi estorcere 3-4 euro nell’unico buco libero incastrato tra auto e vaffanculo? Dove siete quando mettete la Punto a un kilometro di distanza e nel cortile dell’orrendo obitorio di Biella contate 15 posti macchina vuoti in attesa delle macchine di” lor signori”? Dove eravate quando nascevano da tutte le parti supermercati, città mercato, outlet del tarocco con supercazzola incorporta con sindaci di qualsiasi colore? Eravate nelle botteghe che adesso state chiudendo, silenti e “disturbati” da rompicoglioni come Giuliano Ramella e il sottoscritto, che abbaiavano alla luna, uno con la penna che morde e l’altro con qualche accordo di chitarra a stemperare il giramento di palle del momento. Signori commercianti pisé sensa tiré ‘n pet l’è tame suné al viulin sensa l’archet. Auguri!
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