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“Crocifisso obbligatorio nei luoghi pubblici”. E’ di un biellese la proposta di legge che farà discutere

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Esposizione obbligatoria del crocifisso nei luoghi pubblici. Un’apposita proposta di legge è stata presentata nei giorni scorsi alla Camera dei Deputati da un parlamentare biellese, il leghista Roberto Simonetti.

Esposizione obbligatoria del crocifisso nei luoghi pubblici. Un’apposita proposta di legge è stata presentata nei giorni scorsi alla Camera dei Deputati da un parlamentare biellese, il leghista Roberto Simonetti.

“Le recenti e ripetute polemiche relative alla presenza del crocifisso negli edifici pubblici – spiega –, hanno profondamente ferito il significato non solo religioso del crocifisso, ma anche e soprattutto quale simbolo della civiltà e della cultura cristiana, nella sua radice storica, come valore universale, indipendentemente da una specifica confessione religiosa”.

Secondo Simonetti, che a sostegno delle proprie tesi cita la sentenza n. 556 del 2006 del Consiglio di Stato, l’esposizione obbligatoria del crocifisso nelle aule scolastiche pubbliche “non è più considerata semplicemente inidonea a ledere il principio supremo della laicità dello Stato, ma costituisce una raffigurazione evocativa dei valori che quello stesso principio racchiude”.

Un’interpretazione diametralmente opposta rispetto a quella di chi ritiene che un provvedimento del genere violerebbe palesemente il principio di “laicità dello Stato”, che si ricava dalla lettura combinata dei diversi articoli della nostra Costituzione (ispirata al “principio pluralista”) riservati alla religione e alla libertà di culto. Un principio “supremo”, come più volte ribadito dalla Corte costituzionale.

Così non la pensa Simonetti: “Risulterebbe inaccettabile per la storia e per la tradizione dei nostri popoli – continua il parlamentare della Lega Nord -, se la decantata laicità della Costituzione repubblicana fosse malamente interpretata nel senso di introdurre un obbligo giacobino di rimozione del crocifisso; esso, al contrario, rimane per migliaia di cittadini, famiglie e lavoratori il simbolo della storia condivisa da un intero popolo”.

“Cancellare i simboli della nostra identità, collante indiscusso di una comunità, significa svuotare di significato i princìpi su cui si fonda la nostra società – chiarisce –. Rispettare le minoranze non vuole dire rinunciare, delegittimare o cambiare i simboli e i valori che sono parte integrante della nostra storia, della cultura e delle tradizioni del nostro Paese”.

La proposta di legge prevede l’obbligo di esposizione in luogo elevato e ben visibile dell’immagine del crocifisso nelle aule delle scuole di ogni ordine e grado e delle università e accademie del sistema pubblico integrato d’istruzione, negli uffici delle pubbliche amministrazioni, negli uffici degli enti locali territoriali, nelle aule nelle quali sono convocati i consigli regionali, provinciali, comunali, circoscrizionali e delle comunità montane, nei seggi elettorali, negli stabilimenti di detenzione e pena, negli uffici giudiziari e nei reparti delle aziende sanitarie e ospedaliere, nelle stazioni e nelle autostazioni, nei porti e negli aeroporti, nelle sedi diplomatiche e consolari italiane e negli uffici pubblici italiani all’estero. Lo stesso obbligo sarebbe previsto anche per gli organi costituzionali.

“Si prevedono sanzioni pecuniarie fino a 1000 euro – conclude Simonetti -, per chiunque rimuove in odio ad esso l’emblema della Croce o del Crocifisso dal pubblico ufficio nel quale sia esposto o lo vilipende e verso il pubblico ufficiale o l’incaricato di un pubblico servizio che ne rifiuti o ne ometta l’esposizione nel luogo d’ufficio”.

 

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