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Non c’è botto che tenga

Ogni primo dell’anno cani e gatti scomparsi. È necessario? Può esistere un Capodanno senza fuochi d’artificio? Può esistere una festa senza botti?

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botto botti capodanno
Immagine generata da IA

A poche ore da Capodanno, la riflessione di un biellese sul problema dei botti e dei fuochi d’artificio che terrorizzano i cani e tanti animali in generale. Riceviamo e pubblichiamo.

Lo ammetto: i fuochi d’artificio non mi hanno mai emozionato. Colorati, pirotecnici, scintillanti. Non sono mai stato attratto da quel propagarsi di luci nel cielo. Quell’esplosione di colori che dura pochi secondi e che, per quei pochi secondi, è in grado di riempire di meraviglia gli occhi stupefatti di bambini e adulti che un po’ bambini, di fronte a quello spettacolo, si sentono ancora.

Non sentenzierò tronfiamente l’inutilità di quello spettacolo. Come tutto, può piacere e non piacere. Come il caffè e latte, come la meringata, e perfino come un Mattone polacco minimalista di scrittore morto suicida giovanissimo (permettetemi la citazione), quei fuochi d’artificio, quei petardi, quei botti, si possono amare o non amare. E non proverò di certo io, in poche scarne righe, a convincervi del contrario. Quello che voglio fare è diverso ed più il rigurgito ovattato di uno sfogo che spesso rimane soffocato dalla mia poca voglia di espormi e buttarmi in pasto ai voraci lettori di un giornale tanto seguito.

E allora lo chiedo: non c’è davvero altro modo di iniziare l’anno nuovo? Perché io, oltre all’arricchimento di certi rivenditori (autorizzati o meno), riesco solo a pensare agli effetti collaterali di quei dieci minuti di luci e scoppi. Strade e piazze lasciate come dopo una festa che non hai voglia di pulire. E soprattutto: la paura. La paura dei nostri amici a quattro zampe.

Non sono rare le storie di cani fuggiti nella notte di Capodanno per non far più ritorno a casa. Cani e gatti terrorizzati da rumori inconcepibili, che per noi sono “festa” e per loro sono allarme puro.

L’anno scorso, degli amici hanno perso per diverse ore il loro cane proprio durante la notte di Capodanno. Erano al piano di sopra, a festeggiare con sobrio entusiasmo l’arrivo del nuovo anno, quando hanno sentito un forte scoppio davanti a casa. Subito dopo, un rumore strano: non riuscivano a decifrarlo. Un’ora più tardi hanno scoperto cos’era: il cane, terrorizzato, aveva sfondato la porta del garage. Aveva iniziato a sbatterci contro con le zampe finché non era riuscito a spezzare la parte superiore e a fuggire: prima in cortile, poi in strada.

Per fortuna, dopo ore di puro spavento, quella storia si è conclusa bene. Il cane è tornato a casa: spaventato, ma sano e salvo. Ma non tutte finiscono così.

Basta leggere le notizie ogni primo dell’anno: cani e gatti scomparsi, alcuni ritrovati senza vita dopo ore di ricerche. E qui torno a chiedervelo, con un tono forse un po’ più perentorio: è davvero necessario? Può esistere un Capodanno senza fuochi d’artificio? Può esistere una festa senza botti? Perché, da amante degli animali, davanti all’incolumità del mio migliore amico a quattro zampe, penso non ci sia nulla di male nel dirlo chiaramente: non c’è botto che tenga.

Flavio Angiolino

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