Opinioni
Imparare a guardare regala sorprese
Tra le righe di Enrico Neiretti
BIELLA – Da un po’ di tempo, complice anche questo piccolo diario che tengo sulle pagine de “La Provincia di Biella”, ho iniziato ad acuire il mio sguardo sulla realtà che mi circonda, a guardare i luoghi, il territorio, la storia e le storie prossime a me con una vista nuova.
Una vista più attenta, meno distratta, pronta ad accogliere inaspettate sorprese.
Se vogliamo è un esercizio assai utile ed affascinante che si può applicare a tanti aspetti del vivere, e che può donare una nuova consapevolezza su tanti fronti che -magari- la polvere dei giorni ha spinto in una dimensione di scontata presenza a cui non si fa nemmeno più caso.
Invece rinnovare la curiosità e l’interesse spostando un po’ il punto di vista è un’azione assai utile. Un po’ come quando si riprende in mano un oggetto, si rilegge un libro, si rivede un film di cui si era convinti di conoscere ogni aspetto, e che invece, ad uno sguardo più attento, restituiscono nuovi dettagli, svelano pregi che non si erano colti prima, regalano in qualche modo una nuova esperienza.
E sì, andare per le strade alla ricerca di particolari, di racconti, di esperienze da vivere è davvero un modo per trovare finalmente una sintonia con la realtà. E’ un’opera di disvelamento che ad ogni passo mostra qualcosa di nuovo: un luogo ricco di storia e di pregio, un’iniziativa interessante, una storia sconosciuta.
Un paio di settimane fa ho partecipato alle giornate FAI d’autunno e ho scelto di visitare Rosazza.
Per molto tempo per me Rosazza è stato soltanto un piccolo borgo sulla strada tra Biella e Bielmonte; ci ero forse capitato un paio di volte, ma -a parte l’atmosfera tranquilla e intima e una sorta di rassicurante bellezza- non avevo colto particolari spunti di interesse.
Invece in questa visita ho davvero potuto guardare il paese con l’attenzione che merita; e grazie anche al lavoro dei volontari del FAI ho potuto cogliere aspetti interessantissimi che non conoscevo sulla storia, sull’architettura, su tutta la simbologia massonica che segna gran parte del territorio del paese.
Decisamente una visita interessante.
Recentemente Rosazza è entrato a far parte dell’associazione “Borghi più belli d’Italia” e grazie al dinamismo dell’amministrazione comunale e delle associazioni sta acquisendo un ruolo importante nelle rotte turistiche del biellese. Ma questo è solo un esempio di come quello sguardo di cui parlavo può impreziosire l’esperienza del rapporto con il territorio, dunque la qualità della vita.
Ci sono borghi, paesi, strade, storie, gesti, vicende che meritano di essere conosciuti perché ci raccontano qualcosa di prezioso.
Sono sempre più convinto che ciò che vale davvero non si mostri quasi mai con un’immagine vistosa e rutilante, ma che richieda sempre attenzione, curiosità e un poco di lavoro per essere davvero apprezzato. Ma il risultato di questo sguardo di ricerca è sempre una bellissima scoperta.
Enrico Neiretti
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