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Biella

Zappalà e il castello del Brich

La nuova versione de “Il Dardo”, la rubrica di Guido Dellarovere

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Sta per finire la lunga storia di degrado del castello del Brich di Zumaglia: il consigliere regionale Zappalà ha presentato un emendamento, all’interno di una legge regionale, che dovrebbe salvare il finanziamento da 200mila euro ottenuti grazie a un bando regionale. Secondo quanto previsto il Brich entrerebbe nella gestione di Regione Piemonte attraverso l’ente parchi Ticino, che già si occupa del parco della Burcina e finalmente potrebbero essere messi in atto tutti quegli interventi di manutenzione straordinaria urgenti attesi da anni che salverebbero l’area dal degrado in cui versa.

Da tempo, infatti, la Riserva Naturale Brich è in condizioni disastrose a causa della mancata manutenzione del verde, che ha addirittura costretto il sindaco di Zumaglia a chiuderla con un’ordinanza, lo scorso settembre 2024, per ragioni di sicurezza pubblica. Come ricorderanno in tanti, l’Unione Montana Valle Cervo, l’ente preposto alla gestione, nel 2021 aveva affidato castello e terreni a Giulia Borio, un’ex modella dí Playboy residente a Cossato e a suo marito, nella figura della Manifacture60. Secondo gli accordi l’intera area sarebbe dovuta tornare agli antichi splendori e, invece, da tempo sono impantanati in un contenzioso per la risoluzione del contratto, un procedimento che sarà lungo e dall’esito incerto.

Intanto il finanziamento regionale di 200.000 euro per gli interventi straordinari di manutenzione del verde su una porzione della riserva scadrà a giugno 2025 e l’avvio dei lavori è vincolato alla garanzia della copertura finanziaria per la manutenzione ordinaria per i 20 anni successivi: spesa che l’associazione non è in grado di sostenere e motivo per cui, ad oggi, non si possono utilizzare i fondi previsti.

Questa situazione, che è al limite del paradosso, potrebbe essere finalmente risolta da Regione Piemonte dopo anni di abbandono: la nuova gestione dei fondi ne permetterebbe l’avvio, evitando ulteriore degrado e la garanzia di un ente solido anche per il futuro. Non voglio infierire sulle responsabilità che hanno portato alla situazione che oggi è sotto gli occhi di tutti, però, è evidente quanto sia importante scegliere con attenzione a chi affidare un bene pubblico di rilevanza ambientale, culturale e sportiva come questo, che un tempo ci invidiava tutto il Piemonte. Speriamo in bene!

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