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Donne e videogiochi: il nuovo orizzonte del gaming

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Donne e videogiochi
Donne e videogiochi (© Depositphotos)

Non è più il tempo delle etichette che confinavano il videogioco a un passatempo maschile. In Spagna quasi una persona su due che impugna un controller è donna, eppure l’industria continua a rispecchiare i vecchi squilibri. Nei team di sviluppo, nei ruoli decisionali e nella rappresentazione dei personaggi, la presenza femminile resta minoritaria, come se il mercato non volesse ancora riconoscere metà del proprio pubblico. Ma il gaming, più di altri linguaggi, ha il potere di ridefinire il futuro: le ragazze che giocano hanno tre volte più possibilità di intraprendere carriere nelle discipline STEM, trasformando un semplice atto ludico in una porta verso competenze digitali avanzate. È qui che si gioca la vera partita, quella che può cambiare per sempre la fisionomia del settore.

PlayEquall: quando il gaming diventa inclusione

Tra i segnali più significativi di cambiamento spicca PlayEquall, un’iniziativa lanciata dall’AEVI con l’obiettivo di riportare equilibrio e diversità in un’industria che per troppo tempo ha ignorato il potenziale femminile. Non si tratta soltanto di sensibilizzare, ma di costruire un ecosistema capace di attrarre e trattenere talenti, dimostrando che la creatività videoludica può fiorire soltanto in un contesto pluralista. PlayEquall lavora per scardinare stereotipi radicati e incoraggiare le donne a portare la propria visione all’interno di studi di sviluppo, comunità e progetti educativi.

Il valore di un programma del genere non si limita all’industria stessa: favorire la presenza femminile nel gaming significa influenzare altri ambiti della società, dalle scelte formative delle nuove generazioni fino alla percezione dei ruoli professionali. Più donne ai comandi di joystick e tastiere significa anche più donne protagoniste nella progettazione di mondi digitali, in grado di presentare nuove prospettive narrative e modelli di riferimento. PlayEquall è, in questo senso, una piattaforma che apre possibilità concrete e getta le basi per un futuro più equilibrato.

Donne nei giochi: linee guida per un futuro uguale

Accanto a iniziative di sensibilizzazione, il settore spagnolo si è dotato anche di strumenti pratici. La guida Women in Games, pubblicata dall’AEVI, raccoglie raccomandazioni, buone pratiche e testimonianze di professioniste con l’obiettivo di fornire alle aziende un manuale di riferimento per ridurre le disuguaglianze. Non è un documento teorico, ma una vera e propria cassetta degli attrezzi, pensata per essere adattata a contesti diversi e capace di incidere sulle scelte quotidiane di chi sviluppa, promuove e distribuisce videogiochi.

L’approccio è simile a quello adottato in altri settori quando si offrono strumenti concreti ai consumatori: così come molti giocatori cercano informazioni chiare su come ottenere il bonus di benvenuto nelle piattaforme digitali, anche le aziende del gaming hanno bisogno di linee guida semplici e applicabili per rendere i propri progetti più inclusivi. Il valore di questa pubblicazione non è soltanto nelle soluzioni che propone, ma nel messaggio che trasmette: la parità di genere non è un obiettivo lontano, bensì un processo quotidiano, fatto di scelte consapevoli che nel tempo possono cambiare il volto dell’intera industria.

Accessibilità nei videogiochi: un linguaggio per tutti

Il passo successivo all’uguaglianza di genere è quello dell’accessibilità, perché un medium che vuole parlare a milioni di persone deve garantire esperienze inclusive anche a chi vive con limitazioni fisiche o cognitive. In questa direzione si muove il White Paper realizzato da AEVI insieme alla Fondazione ONCE, un documento che propone 61 misure per sviluppatori inclusivi. Non si tratta solo di opzioni tecniche, come font leggibili o comandi personalizzabili, ma di un nuovo modo di concepire il videogioco come spazio aperto, capace di accogliere tutti.

Alcuni titoli hanno già dimostrato quanto la strada dell’accessibilità possa essere una risorsa creativa e non un vincolo. Funzioni come la lettura automatica dei testi, sistemi di segnalazione visiva o meccaniche semplificate hanno permesso a persone con diverse disabilità di vivere pienamente esperienze narrative e competitive. In questo scenario, il contributo delle linee guida spagnole diventa ancora più rilevante: rappresenta un punto di riferimento per chi desidera trasformare l’industria in un laboratorio di inclusione, dove l’innovazione tecnologica non lascia indietro nessuno e il videogioco si conferma come un linguaggio capace di unire.

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