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Fabio Lamanna: barman musicista o musicista barman?

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L’ho sentito suonare venerdì sera alla Fons vitae di Biella durante il flash mob “One billion rising”: insieme alla moglie cantante e veterinaria Francesca Maiuri

“Non so ancora se sono un musicista prestato alla ristorazione o viceversa”. Così si presenta spiritosamente Fabio Lamanna, nato a Milano nel 1961 e abitante a Valdengo.

L'ho sentito suonare con successo venerdì sera alla Fons vitae di Biella durante il flash mob “One billion rising”: insieme alla moglie cantante e veterinaria (o veterinaria e cantante) Francesca Maiuri (a cui ho già dedicato una falùspa nei mesi scorsi) si è esibito all'organo elettrico.

“Suono dall’età di 9 anni – mi racconta Fabio – quando mio papà arrivò a casa una sera con un organo elettrico appena acquistato. Fu subito amore, un amore smisurato ed inesauribile; da quel lontano 1970 non ho mai smesso neppure per un giorno di posare le mie dita sulla tastiera di un pianoforte: ne ho fatto una professione per molti anni suonando nei piano bar di mezza Italia”.

Poi ha cambiato vita. A metà degli anni Novanta l’incontro con il mondo della somministrazione e allora ecco il suo primo Bar a Vercelli, poi il secondo, poi altre attività commerciali, poi l’incontro con il commercio equo solidale che lo ha portato dove è oggi: socio della cooperativa sociale Altromercato con mansione di barman al Cafè Solletico a Biella.

“Ma contemporaneamente a tutte queste attività – mi scrive ancora Fabio – non ho mai abbandonato il mio primo amore, dedicandomi sempre con entusiasmo alla composizione, al musical, al teatro, al gospel, al canto corale e a qualunque esperienza artistica potesse provare a placare la mia fame (bulimia?) di palcoscenico!”.

Ma da oltre due anni gran parte delle sue energie sono assorbite da quella che definisce la sua più grande creazione artistica insieme a Francesca.

“Si chiama Teresa, è venuta al mondo una mattina di ottobre del 2011 e da allora lei è in cima ai miei pensieri in ogni istante. E vederla mettere le sue manine sul pianoforte insieme a me riempie la mia vita in un modo tale da non farmi desiderare altro. La musica è stata la mia ragione di vita e mi ha accompagnato in ogni momento, senza mai deludermi, senza mai abbandonarmi e mi piace citare a tale proposito un verso di quel grande poeta che è stato Fabrizio de Andrè: è bello che dove finiscono le mie dita debba in qualche modo cominciare una chitarra”.

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