Economia
Si chiude oggi Milano Unica China
Si chiude oggi la VI edizione di Milano Unica Cina, che si tiene come ogni anno a Shanghai. Un’edizione caratterizzata dai grandi numeri, basti pensare che gli espositori del comparto tessile-accessori dell’alta gamma italiana, in tutto 127 provenienti da tutta Italia, presentano le collezioni Autunno/Inverno 2015-16. 32 le aziende biellesi.
Si chiude oggi la VI edizione di Milano Unica Cina, che si tiene come ogni anno a Shanghai. Un’edizione caratterizzata dai grandi numeri, basti pensare che gli espositori del comparto tessile-accessori dell’alta gamma italiana, in tutto 127 provenienti da tutta Italia, presentano le collezioni Autunno/Inverno 2015-16. 32 le aziende biellesi. Si tratta di B.M.T / Marzotto Group-Guabello Division, B.M.T. /Marzotto Group-F.Lli Tallia Di Delfino, B.M.T./Marzotto Group – Marlane Division, Botto Giuseppe E Figli, Filati Drago, Fratelli Piacenza, Lane Bugella, Lanerie Agnona, Lanificio Alfredo Rodina, Lanificio Angelico, Lanificio Botto, Lanificio Carlo Barbera, Lanificio Di Pray, Lanificio Di Tollegno, Lanificio Egidio Ferla, Lanificio Ermenegildo Zegna & Figli, Lanificio F.Lli Cerruti, Lanificio F.Lli Ormezzano, Lanificio Piemontese, Lanificio Subalpino, Lanificio Tessilstrona, Lanificio Zignone, Ma.Al.Bi, Aglificio Maggia, Marzotto Group – T. Di Sondrio Division, Met Manifattura Etichette Tessute, Successori Reda, Tessilbiella, Tessilgrosso, Tessitura Di Quaregna – Ghione, Vitale Barberis Canonico. Il successo del Salone, è confermato non solo dal costante numero di espositori, ma anche dal crescente numero di compratori selezionati. Oltre 3.400 clienti altamente selezionati hanno visitato Milano Unica Cina a marzo con una crescita del 13,3%.
Questi ultimi due segnali sono molto importanti, soprattutto se si tiene conto di due fattori: l’andamento complessivo del comparto tessile italiano e quello del mercato cinese. Il comparto tessile italiano, pur con una positiva inversione di tendenza rispetto al 2013 e al 2012 in termini di fatturato e di export, ha visto progressivamente diminuire il numero complessivo di aziende attive. Il mercato cinese, a sua volta, per varie ragioni, ha subito a partire dal 2013 un significativo rallentamento della sua crescita, con un pesante riflesso sulle nostre esportazioni.
Nei primi sei mesi del 2014 le esportazioni di tessuti italiani verso la Cina hanno registrato un calo complessivo del 13,1%, caratterizzato da una diminuzione del 27,1% dei tessuti di lana cardata e del 13,7% di quelli di lana pettinata, che tuttavia mantengono un significativo saldo positivo rispetto le analoghe importazioni dalla Cina.
“Ciò nonostante la fiducia degli espositori di Milano Unica verso questo grande e strategico mercato non è venuta meno. Tranne dei fisiologici cambiamenti, ci presentiamo a questo appuntamento rafforzati, nella consapevolezza che la Cina continuerà a rappresentare una parte importante del futuro della nostra industria tessile”, afferma Silvio Albini, Presidente di Milano Unica.
A conferma della giustezza del posizionamento nella fascia medio-alta e di lusso della nostra offerta e del riconoscimento da parte dei consumatori cinesi di una qualità superiore dei nostri tessuti, nel 2013 il valore delle importazioni di tessuti dalla Cina è stato di 418 milioni di euro, mentre quello delle nostre esportazioni è risultato di circa 380 milioni di euro, con quantità, però, che risultavano 5 volte inferiori alle importazioni cinesi.
Considerati i dati di crescita dei consumi di abbigliamento del 2014 pari all’11,5%, dati importanti ancorché inferiori al 17,7% registrato nel 2012, possiamo evincere che i consumi del mercato cinese permangano di grandi dimensioni. Tutte le previsioni, segnalano la crescita del ceto medio abbiente della Repubblica Popolare Cinese nell’ordine delle decine di milioni da qui al 2020. Milioni di persone che chiedono prodotti di abbigliamento belli, di qualità e innovativi, che considerano il tessuto made in Italy come condizione largamente necessaria.
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