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Economia

Le imprese biellesi puntuali nei pagamenti

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Le imprese della provincia di Biella riconquistano la medaglia d’oro per puntualità nei pagamenti in Piemonte, dopo alcuni trimestri in cui si era piazzata meglio Cuneo. È quanto si evince dallo Studio Pagamenti 2014 realizzato da CRIBIS D&B, la società del Gruppo CRIF specializzata nelle business information

Le imprese della provincia di Biella riconquistano la medaglia d’oro per puntualità nei pagamenti in Piemonte, dopo alcuni trimestri in cui si era piazzata meglio Cuneo. È quanto si evince dallo Studio Pagamenti 2014 realizzato da CRIBIS D&B, la società del Gruppo CRIF specializzata nelle business information, che ha analizzato i comportamenti di pagamento delle imprese piemontesi nel primo trimestre 2014. Nel primo trimestre 2014 infatti il 52,2% delle imprese della provincia, quindi più di una su due, ha pagato alla scadenza le fatture ai propri fornitori, mentre il 39,4% ha saldato con un ritardo fino a 30 giorni oltre il termine e l’8,4% con un ritardo superiore ai 30 giorni. Una performance migliore sia della media regionale (41,9% di imprese puntuali) che di quella nazionale (38% di imprese virtuose). Si segnala però il peggioramento dei ritardi gravi, più che raddoppiati in 4 anni, passati dal 3% del 2010 all’8,4% attuale.

Nella classifica delle province più puntuali nei pagamenti Biella si piazza dunque al primo posto, con il 52,2% di imprese puntuali. Seguono Cuneo (49,1%), Asti (46,5%), Novara (46,5%), Vercelli (46,5%), Verbano Cusio Ossola (45,9%), Alessandria (41,1%). Chiude Torino, in chiara difficoltà con solo il 35,2% di imprenditori puntuali.
Nel primo trimestre dell’anno in corso il 41,9% delle imprese della Regione ha saldato puntualmente le fatture ai fornitori, mentre il 47% ha regolato i conti con un ritardo fino a 30 giorni dai termini concordati e l’11,1% oltre i 30 giorni.

“Nel nostro Studio abbiamo registrato delle dinamiche che in questi ultimi anni hanno caratterizzato in modo significativo la vita delle imprese – commenta Marco Preti, Amministratore Delegato di CRIBIS D&B -. Prima di tutto continua il processo di istituzionalizzazione dei ritardi nei pagamenti commerciali, cioè la trasformazione dei ritardi in termini contrattuali: le imprese non vogliono perdere clienti e fatturato e quindi concedono qualcosa nei termini di pagamento. Secondariamente alcune imprese non riescono più a stare sul mercato e ritardano oltre modo il saldo delle fatture. Basti pensare all’andamento dei fallimenti, che hanno raggiunto quota 3.823 nel primo trimestre del 2014, con una media di 58 chiusure al giorno, due ogni ora. Nonostante alcuni segnali di timido miglioramento non bisogna però abbassare la guardia in quanto rimane ancora rilevante il numero di imprese che non onorano gli impegni entro i termini contrattuali”.
red.cr.

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