Seguici su

Economia

Cordar, i dipendenti minacciano lo sciopero

Pubblicato

il

Le ultime decisioni unilaterali della società non sono piaciute a parecchi dipendenti del Cordar, che ora minacciano lo sciopero. «Nei primi giorni di marzo – affermano Gloria Missaggia (Filctem Cgil), Giancarlo Lorenzi (Femca Cisl), Alessandra Ranghetti (Uiltec Uil) e la Rsu Cordar – abbiamo avuto un incontro con l’azienda Cordar Spa Biella Servizi, dovuto al fatto che la stessa ha deciso unilateralmente di assorbire negli aumenti contrattuali i “supermini ad personam” che, in molti casi si erogavano da anni. Chiesta ragione di questi comportamenti, per niente rispettosi di normali relazioni sindacali, ci è stato risposto che preventivamente si tolgono i soldi, poi si sentono i consulenti e infine si può discutere».

Le ultime decisioni unilaterali della società non sono piaciute a parecchi dipendenti del Cordar, che ora minacciano lo sciopero.

«Nei primi giorni di marzo – affermano Gloria Missaggia (Filctem Cgil), Giancarlo Lorenzi (Femca Cisl), Alessandra Ranghetti (Uiltec Uil) e la Rsu Cordar – abbiamo avuto un incontro con l’azienda Cordar Spa Biella Servizi, dovuto al fatto che la stessa ha deciso unilateralmente di assorbire negli aumenti contrattuali i “supermini ad personam” che, in molti casi si erogavano da anni. Chiesta ragione di questi comportamenti, per niente rispettosi di normali relazioni sindacali, ci è stato risposto che preventivamente si tolgono i soldi, poi si sentono i consulenti e infine si può discutere. A tutt’oggi sono passati più di due mesi e tra due settimane, forse, si otterrà un incontro il prossimo 5 giugno. Nello stesso tempo l’azienda ha già deciso di ripristinare i supermini solo ad alcuni lavoratori, con criteri decisi unilateralmente e senza alcun elemento di trasparenza e controllo».

Anche sul premio di risultato non è andata molto meglio. Continuano i sindacalisti: «Di fatto per il 2013 ci è stato comunicato che non sarà erogato in quanto non è stato concordato, ma in realtà per mesi, nel 2012 e nel 2013, abbiamo discusso con la vecchia Amministrazione che ad un certo punto è cambiata, causando l’interruzione del tavolo. La nuova Amministrazione non ha accettato un’apertura del tavolo se non nel mese di marzo 2014».

Anche su altri argomenti come la reperibilità Cordar ha deciso di non discutere. «Nelle normali relazioni con gli imprenditori privati – spiegano i sindacati – questo modo di operare è impensabile e risulta quasi offensivo sia per i sindacati ma ancor di più per i lavoratori, che in questo clima di accanimento si sono ugualmente distinti per professionalità ed attaccamento al lavoro». «Nel prossimo incontro – concludono i sindacati -, ci riserviamo di esplicitare meglio e in dettaglio tutte le nostre ragioni e diciamo fin da ora che se non verranno risposte esaurienti e tempestive si passerà alla mobilitazione dei lavoratori».

Continua a leggere le notizie de La Provincia di Biella e segui la nostra pagina Facebook