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Vite in polvere: l’operazione antidroga del Vercellese tocca Biella

Sono 33 le persone indagate nell’inchiesta

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Vite in polvere: l’operazione antidroga del Vercellese tocca Biella

Vite in polvere: l’operazione antidroga del Vercellese tocca Biella

Alle 5,30 è scattata l’operazione “Vite in Polvere” che ha visto impegnati non solo gli uomini della Squadra Mobile di Vercelli che hanno condotto una magistrale indagine durata oltre un anno, in loro aiuto personale dalle questure di tutto il Piemonte, dalla Lombardia e dalla Liguria, in tutto oltre 110 uomini con quattro unità cinofile specializzate nel recupero di droga e una specializzata nel rilevare la presenza di denaro.

Una delle più importanti operazioni anti droga di sempre a Vercelli

I conteggi del contante e le pesature degli stupefacenti sono in corso e non si hanno ancora numeri precisi. il valore della droga fra quella sequestrata e quella documentata in oltre 500 cessioni si aggira sui 360.000 euro e nelle perquisizioni odierne sono stati sequestrati 50.000 euro.

Sono in tutto 33 gli indagati. La Polizia di Stato ha eseguito 21 misure cautelari, di cui 6 in carcere, 6 ai domiciliari, 4 obblighi di dimora e 5 obblighi di presentarsi alla Polizia Giudiziaria, per aver intrapreso e gestito, in concorso tra loro, il predetto traffico di sostanze stupefacenti.

Tre catene di spaccio, tanti incensurati coinvolti

La caratteristica dell’operazione è che vi sono coinvolti come consumatori ma anche in alcuni casi spacciatori, tanti incensurati ed insospettabili. Due locali chiusi, uno per trenta giorni, perché erano luoghi di spaccio abituale.

In tutto erano tre le “filiere” che operavano e che sono state individuate man mano, agivano sapendo l’una dell’altra, ma senza pestarsi i piedi.

Tutto è partito nell’agosto 2023, con i primi riscontri, dai quali gli inquirenti hanno subito capito che non si trattava dei soliti disperati, ma di un giro costituito da professionisti del commercio di droga, abilissimi nel loro agire e da persone insospettabili che compravano, i più assidui una cinquantina, ma qualcuno di questi insospettabili era anche pusher.

Gli spacciatori sono quasi tutti italiani, solo tre albanesi che facevano parte di uno dei tre “giri”. Alcuni risiedono in città, altri venivano da Novara e Pavia.

I reati contestati sono Detenzione di droga ai fini di spaccio e cessione di droga. Non c’è l’associazione a delinquere perché anche se si tratta di tre gruppi di persone non c’erano gli estremi giuridici per contestare questo tipo di reato.

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