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Cronaca

Una sorella era seduta sui binari, l’altra ha cercato di tirarla via, ma è arrivato il treno

La tragedia di Riccione

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Qualche minuto prima di morire travolte da un treno in transito alla stazione di Riccione ieri mattina, Giulia e Alessia Pisanu, 17 e 15 anni, sorelle di Madonna di Castenaso nel Bolognese, avevano parlato al telefono con il padre per rassicurarlo che stavano tornando a casa.

E’ quanto emerso dalle varie testimonianze che la Polizia ferroviaria sta raccogliendo circa le ore precedenti la morte delle due ragazze.
Tra queste anche quella di un ragazzo di 24 anni che ieri mattina, all’uscita della discoteca Peter Pan, ha accompagnato le due sorelle in stazione.

Il ragazzo di 24 anni che ha accompagnato insieme a un amico Giulia e Alessia in stazione a Riccione, dopo la notte in discoteca, è ritenuta dagli investigatori della Polfer una testimonianza importante.

Il giovane ha raccontato di aver visto Giulia e Alessia, 17 e 15 anni, la sera precedente in discoteca e di aver rivisto nuovamente la maggiore fuori dal locale stesa a terra, stanca ma – a suo dire – non in uno stato di particolare alterazione.

Giulia stessa gli aveva raccontato di essere particolarmente provata perché aveva lavorato tutto il giorno prima di partire con la sorella per andare a ballare a Riccione. Durante il tragitto, dalla discoteca alla stazione, era stata invece Alessia, la più giovane, a chiedere in prestito il cellulare per poter fare una telefonata al padre. Il suo era scarico e alla sorella avevano rubato borsa e telefonino. Il 24enne sarebbe stato rintracciato proprio grazie a questa telefonata al padre.

Mentre le indagini sono ancora in corso, si aggiungono testimonianze di chi ha assistito all’incidente. Stefano, giovane di 32 anni che frequenta spesso la stazione riccionese nei weekend, dice di avere assistito a tutta la scena. “Ho visto una ragazza seduta nei binari, e l’altra”, che si è poi rivelata essere la sorella, “che ha cercato di tirarla via”. Una versione che conferma quella riferita da altre persone presenti. Il testimone specifica che quella seduta in mezzo ai binari indossava “un vestito verde”, mentre l’altra era “vestita di nero”. Il treno arrivato a tutta velocità ha centrato entrambe. “Ho sentito un botto, un’esplosione, come se fosse una bomba”, racconta il giovane. “Sono stato male tutto il giorno”, “Vedere due corpi sparire così è veramente agghiacciante”.

Al momento l’indagine è a ‘modello 45’, fascicolo che non prevede notizie di reato, né quindi indagati. Sono anche esclusi per motivi tecnici esami tossicologici sui resti delle due ragazze. Probabile invece un esame del Dna per accertare compiutamente l’identità delle due sorelle visto che il riconoscimento ieri da parte del padre, arrivato a Rimini, accompagnato dal fratello, non può considerarsi definitivo.

(ANSA)

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