Cronaca
Tre alpinisti muoiono in Valsavarenche dopo un volo di 300 metri
Tragedia in Valsavarenche. Tre alpinisti sono morti dopo un volo di 300 metri. Una caduta quasi inspiegabile da una cresta sul filo dei tremila metri ha scaraventato a valle la guida alpina Alessandro Bosio, 38 anni e due suoi clienti olandesi, padre e figlio, di circa 20 e 60 anni. Sono morti dopo un salto nel vuoto di più di 300 metri ai piedi della becca di Monciair (3.544 mt) che sta sullo spartiacque tra la Valle d’Aosta e il Piemonte, nella zona del Gran Paradiso.
Tragedia in Valsavarenche. Tre alpinisti sono morti dopo un volo di 300 metri. Una caduta quasi inspiegabile da una cresta sul filo dei tremila metri ha scaraventato a valle la guida alpina Alessandro Bosio, 38 anni e due suoi clienti olandesi, padre e figlio, di circa 20 e 60 anni. Sono morti dopo un salto nel vuoto di più di 300 metri ai piedi della becca di Monciair (3.544 mt) che sta sullo spartiacque tra la Valle d’Aosta e il Piemonte, nella zona del Gran Paradiso.
Erano partiti all’alba dal rifugio Vittorio Emanuele II. Alle 12, nel momento dell’incidente, procedevano legati ‘in conserva’ lungo la via normale, probabilmente in discesa, e si trovavano in un punto che non presenta particolari difficoltà alpinistiche.
“E’ difficile dire con precisione cosa sia successo – spiega il maresciallo Delfino Viglione, comandante del Soccorso alpino della guardia di finanza (Sagf) di Entreves – le condizioni generali erano discrete, è possibile che uno dei tre sia inciampato e abbia trascinato con sé gli altri due”.
Dal rifugio qualcuno ha visto i segni della caduta sul nevaio e ha chiamato immediatamente i soccorsi. Gli uomini del Soccorso alpino valdostano e del Sagf trasportati in elicottero non hanno potuto far altro che recuperare i corpi e ricomporli all’obitorio di Courmayeur.
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