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Cronaca

Torino chiude ai non residenti i quartieri della movida, Biella vorrebbe tenere i bar aperti tutta la notte

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BIELLA – In due aree cittadine di Torino della movida – la prima compresa tra le vie Cesare Balbo, via Buniva, corso Regina Margherita e via Vanchiglia e una seconda che riguarda tutta via Matteo Pescatore – nelle ore notturne, dalle 22.30 alle 5 del giorno successivo, l’accesso è esclusivamente consentito per raggiungere l’abitazione ai residenti e a chi si reca a far loro visita.

Il provvedimento, disposto al fine di evitare la formazione di assembramenti, è stato assunto tenendo conto delle indicazioni utili a contenere la pandemia fornite dall’Asl Città di Torino.

Molte altre città, a prescindere dal colore politico dei loro sindaci, si stanno organizzando per evitare assembramenti di giovani nelle ore notturne. Biella al momento sta a guardare. Anzi, per bocca del suo vicesindaco Giacomo Moscarola contesta la decisione di chiudere i locali alle ore 24.

“Ieri sera – ha scritto l’assessore su Facecebook – ho voluto fare un giro appena prima e appena dopo le 24, orario di chiusura imposta dei locali. Quello che è emerso chiarisce come questa misura sia oltre che inutile, addirittura dannosa. Se fino alle 24 la gente era abbastanza ordinatamente seduta nei locali, alla loro chiusura ho visto decine e decine di ragazzini, il più delle volte senza mascherina, creare assembramenti in varie zone della città ( riva e piazza duomo), molte bottiglie con alcolici per finire una serata che era stata “interrotta” troppo presto. Se vogliamo trovare delle soluzioni valide, bisogna interagire con i locali, non chiuderli così, spostando il problema per strada con evidenti difficoltà nel controllo! Invito il premier Giuseppe Conte a vedere “sul campo” l’applicazione pratica delle norme che emana. Questi signori dovrebbero chiedere a chi ogni giorno vive le città, oltre a chi si basa esclusivamente su teoremi e statistiche”.

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