Cronaca
Quaranta asinelli rischiano di morire
Quaranta asinelli rischiano di morire
Cercansi custodi temporanei per 40 asini sotto sequestro nell’Alessandrino. Questo l’annuncio del Rifugio degli Asinelli di Sala che è alla ricerca di persone che possano prendersi cura degli animali che nei giorni scorsi sono finiti sotto sequestro nell’ambito di un’inchiesta della magistratura e ora si trovano in attesa di casa in un’azienda agricola.
Una corsa contro il tempo per evitare che gli stessi proprietari, che devono sostenere 8mila euro al mese di spese di gestione, possano chiedere il dissequestro ai fini della macellazione. Quattro degli asinelli sono in condizioni più gravi e saranno presi in cura dal Rifugio stesso, ma al momento si trovano con gli altri in un’azienda agricola da dove saranno spostati si spera nelle nuove case.
“Ovviamente è fondamentale che i proprietari vengano perseguiti come succederà – spiega Fabrizio Massa del Rifugio degli Asinelli – è altrettanto fondamentale che gli asini sopravvissuti a quell’inferno non paghino ulteriori conseguenze: per evitarlo è importantissimo trovare al più presto una casa per tutti gli asini sotto sequestro”.
In poche ore dall’appello in molti si sono fatti avanti per offrire un casolare agli asinelli, dal rifugio però si sta stringendo la selezione nel nord-ovest, soprattutto per evitare stress da trasporto agli asinelli che già hanno subito diversi spostamenti. Ma le candidature potrebbero non essere sufficienti così, sottolinea Fabrizio Massa, “se vi trovate in altre zone d’Italia e siete disponibili ad accogliere asini in difficoltà, per favore contattateci nei prossimi giorni, potremo avere bisogno di voi in futuro!”.
Il Rifugio continuerà a sostenere i custodi temporanei nell’aiuto viste le cure di cui necessitano gli asini e intanto ringrazia “il servizio veterinario dell’Asl di Alessandria che si è dimostrato disponibile a intervenire tempestivamente per risolvere la situazione sul posto e, successivamente, per garantire le migliori cure possibili a questi sfortunati asini – e conclude – sappiamo che non sarà facile ma non possiamo fermarci per questo, anzi: ce lo chiedono oltre quaranta vite da salvare e il ricordo bruciante di quelle che non ce l’hanno fatta”.
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