Cronaca
Preso lo scommettitore che ha minacciato di morte il tennista Stefano Napolitano
La Sezione Polizia Postale e delle Comunicazioni di Biella, a seguito di una serrata attività d’indagine, ha segnalato C.G., residente a Latina, in quanto responsabile di gravi minacce di morte nei confronti del tennista biellese Stefano Napolitano. La difficoltosa attività d’indagine traeva origine dalle conseguenze di un incontro sportivo tra Napolitano e un avversario sulla carta meno quotato. A seguito di tale incontro in cui lo sportivo biellese ne usciva sconfitto, si erano scatenate le ire di alcuni scommettitori che evidentemente avevano investito cospicue somme di denaro sulla sua vittoria.
La Sezione Polizia Postale e delle Comunicazioni di Biella, a seguito di una serrata attività d’indagine, ha segnalato C.G., residente a Latina, in quanto responsabile di gravi minacce di morte nei confronti del tennista biellese Stefano Napolitano. La difficoltosa attività d’indagine traeva origine dalle conseguenze di un incontro sportivo tra Napolitano e un avversario sulla carta meno quotato. A seguito di tale incontro in cui lo sportivo biellese ne usciva sconfitto, si erano scatenate le ire di alcuni scommettitori che evidentemente avevano investito cospicue somme di denaro sulla sua vittoria.
Grazie all’utilizzo di innovative tecniche investigative, si è potuto risalire all’identità del soggetto che aveva gravemente minacciato il tennista biellese e i suoi familiari.
A denunciare l’episodio, che aveva assunto una vasta eco a livello locale e nazionale, era stato lo stesso Napolitano (attualmente uscito dai social network) il quale dopo aver elencato tutti gli insulti e le minacce ricevute, aveva scritto sul proprio profilo una lettera a tutti coloro che lo avevano denigrato. “A tutto voi scommettitori, maleducati e poveri di alcun tipo di valore morale, auguro con tutto il cuore che la vita vi possa insegnare a stare al mondo in un modo migliore, nel rispetto delle persone, con quel pizzico di gentilezza oramai dimenticata, semplicemente con educazione”.
Continuava: “Se perdo un match – sono una persona a posto lo stesso, e grazie ai miei genitori capisco il valore di ciò che è importante… Oramai in pochi valutano il percorso, la dedizione, a passione di un qualsiasi ragazzo che prova a darsi un’opportunità nel mondo dello sport o della vita in generale. Così tanto oramai sono attaccati al risultato, ai trofei, ai soldi, al nulla. Non provo rabbia – concludeva il biellese -, ma solo molta compassione per tutti voi.Scusate, ma io faccio la mia strada comunque…“.
Aggiungeva infine che avrebbe, come poi ha fatto, presentato denuncia alla Polizia Postale e delle Comunicazioni di Biella la quale ha, appunto, chiuso i conti segnalando il responsabile alla magistratura.
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