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Cronaca

Pescavano pesce con la corrente elettrica, otto misure cautelari

Operazione dei carabinieri

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Un’operazione dei carabinieri del nucleo Cites di Torino ha portato a otto misure cautelari (una in carcere, sei ai domiciliari e un obbligo di dimora), su richiesta della Procura di Novara al gip del Tribunale novarese, nei confronti sette cittadini romeni e un italiano accusati di associazione a delinquere finalizzata a reati connessi al bracconaggio ittico nelle acque interne.

Sono accusati inoltre di uccisione di animali, frode nell’esercizio del commercio, frode alimentare, commercio di sostanze alimentari nocive, distruzione di habitat delle aree protette e, per due degli indagati, autoriciclaggio.

Le indagini erano finalizzate al contrasto del bracconaggio ittico nelle acque interne in diverse province tra Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna e Veneto e rientrano nell’operazione ‘Controcorrente’, che circa un anno fa aveva portato ad altre misure.

Secondo le accuse gli indagati entravano nelle aree protette e con attrezzatura vietate e con pesca con la corrente elettrica, catturavano ingenti quantitativi di pesce, che poi veniva commercializzato, attraverso documentazione falsa, nell’Est Europa, ma anche nel nostro Paese.

Il denaro veniva riutilizzato in attività edilizie collegate agli indagati. Oltre agli arresti sono stati sequestrati conti correnti, immobili e auto per un valore complessivo di 218mila euro. All’operazione hanno partecipato 70 carabinieri della forestale di Torino, Novara e Rovigo. (ANSA).

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