Cronaca
Omicidio a Vercelli: spunta l’appartenenza a una setta
Omicidio a Vercelli. Nebbia assoluta sulle cause dell’assassinio del ciclista Antonello Bessi. Un uomo tranquillo e riservato, molto gentile. Nessun segno di rapina. Sarà importante l’esito dell’autopsia. Come scrive Notiziaoggivercelli.it
Omicidio a Vercelli: mistero totale
Non ci sono parole in città per definire l’assassinio del 57enne Antonello Bessi. Riservato e di poche parole, al limite di una timidezza che pareva innata, l’artigiano era conosciuto universalmente come persona gentile e brava nel suo lavoro. A trovarlo in un lago di sangue, martedì, intorno a mezzogiorno, è stato un cliente della Cicli Sport.
Nessun identikit dell’aggressore
Al momento non esiste un identikit dell’aggressore o degli aggressori, né si conosce il movente del delitto sebbene il numero di coltellate (più di dieci) dovrebbe fare escludere per logica un tentativo di rapina. Per tutto il giorno gli agenti della squadra Mobile hanno setacciato la zona alla ricerca dell’arma utilizzata e di indizi utili, sequestrando vario materiale. Ora si attendono gli esiti dell’autopsia, che verrà eseguita nei prossimi giorni.
Le indagini
Va detto che in quel punto della città non ci sono molte videocamere di sicurezza quindi non ci sarebbero immagini utili per ricostruire il delitto. Il movente dell’omicidio resta quindi un cupo mistero, e sull’inchiesta vige il più totale riserbo. Il padre ha raccontato che Antonello Bessi frequentava da molto tempo la comunità etica e spirituale di Damanhur in Valchiusella vicino a Torino.
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