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Cronaca

“Nello schianto ho rischiato di morire”

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«Siamo tutti sotto choc, ma poteva finire molto peggio. Nel male, siamo stati fortunati».
Può tirare un sospiro di sollievo Elisabetta, la moglie di Pablito Morello, ispettore capo della polizia penitenziaria rimasto coinvolto in un pericolosissimo quanto assurdo incidente in autostrada.

«Siamo tutti sotto choc, ma poteva finire molto peggio. Nel male, siamo stati fortunati».
Può tirare un sospiro di sollievo Elisabetta, la moglie di Pablito Morello, ispettore capo della polizia penitenziaria rimasto coinvolto in un pericolosissimo quanto assurdo incidente in autostrada.
Già oggi l’uomo potrebbe lasciare il Policlinico di Siena e fare ritorno a casa, dove lo attende una lunga riabilitazione.

Un cartellone pericoloso
Non è stato urtato da un tir, né tantomeno ha perso il controllo della moto che stava conducendo verso Roma, dove era diretto in vista delle celebrazioni della Festa della Repubblica. A provocare l’incidente, avvenuto all’altezza di Montepulciano, è stato un cartellone, uno di quello luminosi e mobili che vengono posizionati in autostrada per segnalare la presenza di lavori o di restringimenti di corsie. Per ragioni ancora tutte da verificare, questo cartello si trovava nella corsia d’emergenza e sporgeva verso la prima.
«L’ho visto all’ultimo momento – racconta Morello – anche perché davanti a me c’era un tir che ostruiva in parte la visuale. Non ho potuto fare nulla per evitarlo. Forse avevano appena finito qualche intervento e non l’avevano ancora rimosso».
L’impatto con l’uomo e la moto, che procedeva a una velocità compresa tra i 90 e i 100 chilometri orari, è stato molto violento: «Viaggiavo radente alla corsia – continua Morello -, mi ha colpito su tutta la parte destra del corpo. La botta mi ha fatto saltare per aria. Ricordo solo che ho visto questo cartello blu con la freccia, poi mi sono ritrovato sdraiato sull’asfalto con un dolore pazzesco al braccio».

In elicottero all’ospedale
Scattato l’allarme, nel giro di pochi minuti sono arrivati i soccorritori. All’ambulanza del 118, poco dopo si è aggiunto l’elisoccorso. Pablito Morello è stato caricato in elicottero  e accompagnato al Policlinico di Siena. Oltre alle varie fratture riportate nell’impatto e nella caduta, a preoccupare erano soprattutto le condizioni critiche del braccio destro e di un nervo seriamente lesionato.
Morello si è sottoposto a un delicato intervento chirurgico, durato circa cinque ore, durante il quale gli è stato parzialmente ricostruito il nervo danneggiato. Adesso si trova ancora sotto osservazione, ma presto potrebbe lasciare l’ospedale toscano ed essere affidato alle cure degli specialisti biellesi e della moglie infermiera.
«Se tutto va bene – conferma Elisabetta – domani (oggi, ndr) dovrebbero dimetterlo. Sta recuperando, anche se è dura. Gli hanno sospeso la morfina e stanotte ha avuto ancora la febbre. Sappiamo già che la riabilitazione sarà lunga perché è stata compromessa la parte funzionale dell’arto. Si parla di 18-24 mesi. E’ stato un brutto incidente, ma l’importante è che sia qui a raccontarlo. Qualcuno lo ha guardato da lassù».
Lo stesso Morello sa di essere stato fortunato a cavarsela: «E’ andata ancora bene – conferma – anche grazie alla tuta antitrauma dell’amministrazione penitenziaria che ha protezioni e imbottiture. Non so cosa sarebbe successo se fossi stato vestito normalmente, non so che fine avrebbe fatto il braccio».

La vicinanza della PolPen
La notizia dell’incidente ha ovviamente scosso anche i colleghi della Penitenziaria.
«Lo aspettiamo quanto prima – sono le parole del direttore Antonella Giordano -, speriamo che si rimetta in piena forma al più presto. E’ una persona che ha sempre mostrato dedizione e attenzione al lavoro, con grande professionalità e impegno. L’amministrazione è vicina a lui e ai suoi familiari. Siamo fiduciosi. Sappiamo che dopo l’intervento lo attende una lunga convalescenza, ma sappiamo anche che tornerà presto e gli facciamo tutti i più sentiti auguri per una pronta guarigione».

“Grazie a tutti”
Nonostante i momenti difficili vissuti in questi giorni, Elisabetta ha un pensiero per le tante persone che sono state vicine a lei e al marito e per il personale medico e sanitario.
«Ci hanno dimostrato tanto affetto e siamo finiti nelle mani giuste e al posto giusto. Sono certa che presto ci ritroveremo per ringraziare tutti. Grazie al cielo possiamo raccontarla».

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