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L’alpinista caduto sul Monviso sta meglio: “Ho solo qualche osso rotto”

Il quarantenne biellese ci tiene a ringraziare i soccorritori e lo staff dell’ospedale

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alpinista caduto sul monviso

«Va decisamente meglio, mi hanno dimesso e sono tornato a casa. Bisogna avere pazienza una trentina di giorni per il gesso alla caviglia e il tempo che ci impiegheranno le costole per guarire, per ritornare alla vita normale». Buone notizie per l’alpinista caduto sul Monviso.

L’alpinista caduto sul Monviso sta meglio

A parlare è il quarantenne biellese rimasto coinvolto in un pericoloso e grave incidente a un’altitudine di oltre 3200 metri, mentre saliva verso la vetta del Monviso.

Soccorso in codice rosso, era stato trasportato all’ospedale “Santa Croce” di Cuneo, dal quale è stato dimesso nella giornata di lunedì. L’uomo, che preferisce mantenere l’anonimato, ha riportato ferite serie, ma per fortuna se la caverà.
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“Non sono grave, ho un perone rotto e 4 o 5 costole fratturate”

«Ho sbagliato sentiero per 60 metri – racconta ricostruendo i momenti che hanno preceduto la caduta -. Quando me ne sono sono accorto ho tagliato in diagonale verso il bivacco, ed è partita la ghiaia sotto i piedi. Nessuna caduta di pietre, un incidente banale, una scivolata che può capitare. Indossavo il casco e l’imbarco». «Le mie condizioni non sono gravi – specifica poi rassicurando tutti -, ho un perone rotto e 4-5 costole fratturate».

“Ringrazio il Soccorso alpino e tutto lo staff dell’ospedale”

L’alpinista ci tiene a ringraziare pubblicamente sia le persone che lo hanno soccorso, che quelle che lo hanno assistito e medicato una volta giunto all’ospedale: «Voglio davvero ringraziare il Soccorso alpino e tutto lo staff ospedaliero di Cuneo, persone super professionali».

L’incidente ad alta quota

L’incidente ad alta quota è avvenuto una settimana fa, venerdì, alle prime luci dell’alba, tra le 6 e le 6,30.
L’escursionista è caduto mentre saliva sul Monviso. E’ successo in prossimità del bivacco Andreotti, in valle Varaita, nel territorio del Comune di Pontechianale, a un’altitudine di 3225 metri.
Si è trattato di una caduta accidentale.

Rimasto cosciente, il quarantenne è riuscito a dare l’allarme e a chiedere aiuto. Per sua fortuna, poco distante, era presente un tecnico del Soccorso Alpino, una guida in quel momento impegnata in una salita insieme ad alcuni clienti. Sentendo l’allerta via radio, è stato proprio l’esperto alpinista a dirigersi per primo verso la zona e a individuare il malcapitato, che si trovava in un passaggio difficile, nel quale sarebbe stato arduo notarlo subito dall’alto. Nel frattempo, mentre l’uomo gli prestava la prima assistenza, è arrivato anche l’elicottero del 118, con a bordo un medico e un secondo tecnico del Soccorso Alpino caricato appositamente a Crissolo.

Dopo averlo stabilizzato, i sanitari del 118 hanno issato il quarantenne a bordo. Il caso ha voluto che proprio in quei minuti arrivasse una seconda chiamata d’emergenza, per una persona colta da malore nei pressi del Rifugio Sella. Lo stesso elicottero, dunque, ha raggiunto e salvato anche il secondo uomo.

Il quarantenne biellese è stato successivamente portato d’urgenza all’ospedale Santa Croce di Cuneo in codice rosso.
Nella foto, uno dei soccorritori impegnato nell’intervento ad alta quota.

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