Cronaca
L’associazione sportiva era in realtà un night club
Negli ultimi mesi, a seguito di capillari controlli e serrate indagini di polizia economico-
finanziaria, i Finanzieri della Sezione Operativa della Compagnia della Guardia di Finanza
di Biella hanno scoperto diverse attività commerciali abusive, operanti nel settore dello
sport dilettantistico, nell’ambito del territorio del distretto laniero. Vere e proprie imprese
“travestite”, in sostanza, da associazioni senza fini di lucro con l’obiettivo di usufruire
indebitamente del regime di tassazione agevolata che gli ha consentito un notevole
risparmio di imposte.
I militari, dopo un’attenta analisi di rischio, hanno così avviato una serie di verifiche fiscali
nei confronti di alcuni soggetti operanti con la qualifica di “club” o “associazione sportiva
dilettantistica”.
La normativa fiscale, per le “associazioni sportive e culturali”, consente di accedere ad un
particolare regime agevolativo. Per tale ragione, da qualche tempo, proliferano circoli ed
associazioni culturali, sportive e di promozione sociale che mascherano redditizie attività
commerciali svolte completamente “in nero”.
Il caso più emblematico è stato scoperto recentemente, quando, dopo un accesso
eseguito in piena notte nei locali coincidenti con la sede legale, si è avuto modo di
constatare come tale presunto circolo, operante sotto l’egida di “Associazione Sportiva
Dilettantistica”, fosse in realtà strutturato come un vero e proprio night club, con tanto di
divanetti, tavolini, bancone da bar, zone privé con luce soffusa, palchetto per eventuali
esibizioni e palo per la lap-dance.
Successivamente, gli accertamenti svolti dai Finanzieri biellesi hanno permesso di
appurare che, per intrattenere i frequentatori nel night club, venivano servite
consumazioni, allietate dalla compagnia di avvenenti signorine, a prezzi fortemente
maggiorati.
La riqualificazione ad “ente commerciale”, quindi una vera e propria impresa operante nel
settore degli intrattenimenti, ha comportato il recupero a tassazione di circa 550.000 euro
di ricavi e 120.000 euro di IVA.
L’impegno della Guardia di Finanza nel contrasto dell’economia sommersa non solo
consente il recupero dei tributi, ma anche di arginare la diffusione dell’illegalità e della
concorrenza sleale.
Negli ultimi mesi, a seguito di capillari controlli e serrate indagini di polizia economico-
finanziaria, i Finanzieri della Sezione Operativa della Compagnia della Guardia di Finanza
di Biella hanno scoperto diverse attività commerciali abusive, operanti nel settore dello
sport dilettantistico, nell’ambito del territorio del distretto laniero. Vere e proprie imprese
“travestite”, in sostanza, da associazioni senza fini di lucro con l’obiettivo di usufruire
indebitamente del regime di tassazione agevolata che gli ha consentito un notevole
risparmio di imposte.
I militari, dopo un’attenta analisi di rischio, hanno così avviato una serie di verifiche fiscali
nei confronti di alcuni soggetti operanti con la qualifica di “club” o “associazione sportiva
dilettantistica”.
La normativa fiscale, per le “associazioni sportive e culturali”, consente di accedere ad un
particolare regime agevolativo. Per tale ragione, da qualche tempo, proliferano circoli ed
associazioni culturali, sportive e di promozione sociale che mascherano redditizie attività
commerciali svolte completamente “in nero”.
Il caso più emblematico è stato scoperto recentemente, quando, dopo un accesso
eseguito in piena notte nei locali coincidenti con la sede legale, si è avuto modo di
constatare come tale presunto circolo, operante sotto l’egida di “Associazione Sportiva
Dilettantistica”, fosse in realtà strutturato come un vero e proprio night club, con tanto di
divanetti, tavolini, bancone da bar, zone privé con luce soffusa, palchetto per eventuali
esibizioni e palo per la lap-dance.
Successivamente, gli accertamenti svolti dai Finanzieri biellesi hanno permesso di
appurare che, per intrattenere i frequentatori nel night club, venivano servite
consumazioni, allietate dalla compagnia di avvenenti signorine, a prezzi fortemente
maggiorati.
La riqualificazione ad “ente commerciale”, quindi una vera e propria impresa operante nel
settore degli intrattenimenti, ha comportato il recupero a tassazione di circa 550.000 euro
di ricavi e 120.000 euro di IVA.
L’impegno della Guardia di Finanza nel contrasto dell’economia sommersa non solo
consente il recupero dei tributi, ma anche di arginare la diffusione dell’illegalità e della
concorrenza sleale.
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