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Cronaca

Incidenti sulla superstrada: Ramella: “Non è colpa dell’asfalto”

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«Asfalto “pericoloso” sul curvone della tangenziale? E’ un tema che non esiste».

«Asfalto “pericoloso” sul curvone della tangenziale? E’ un tema che non esiste».
E’ lapidario il commento di Emanuele Ramella Pralungo, presidente della Provincia, dopo le polemiche seguite alla raffica di incidenti verificatisi negli ultimi giorni. Non più soltanto in uscita da Biella, dal ponte in direzione di Chiavazza, ma anche in entrata.
Nei giorni scorsi si era parlato di una vera e propria “questione sicurezza” legata alle caratteristiche della curva, ma anche alla tipologia di asfalto alle condizioni del guard rail.
«Premetto – spiega Ramella – che non si discute del “curvone killer”, ma dei curvoni, perché sono diversi i punti della superstrada in cui si verificano incidenti, a dimostrazione del fatto che non è un problema di asfalto sdrucciolevole».
Per il presidente la causa è una sola: la velocità.
«Quel tipo di tratto – spiega – solitamente si può percorrere ai 40-50 all’ora. A quella velocità, anche in caso di “scivolamento” non assisteremmo ad auto ribaltate fuori strada. Purtroppo troppe persone non rispettano i limiti».
Ramella lancia anche una provocazione: «A me i tutor non piacciono e non sto pensando o proponendo di installarli, ma se li mettessimo e monitorassimo la velocità, sono convinto che gli incidenti scenderebbero quasi a zero».
Secondo il presidente non siamo di fronte a una casistica preoccupante: «Con i flussi di traffico della superstrada – continua – è normale che ci sia una frequenza del genere. Poi è chiaro con la pioggia possano aumentare la pericolosità e la viscosità della sede stradale, soprattutto al termine di prolungati periodi senza precipitazioni, ma non è un problema del tipo di asfalto».
«Ammetto però i problemi strutturali – prosegue -. Su due curve di quel genere sicuramente l’aderenza è minore. L’altra questione è quella dei guard-rail che per lungo tempo non sono stati sostituiti dopo i sinistri. Quelli attuali, oltretutto, sono superati».
Per un intervento su questo fronte, però, bisognerà attendere: «E’ in corso la trattativa per la cessione della strada ad Anas – chiarisce Ramella -, quindi al momento riportiamo in posizione quelli divelti, li rimettiamo a posto, ma non li sostituiamo. Non ci impegnamo in un intervento che complessivamente costerebbe qualche centinaio di migliaio di euro su una strada che entro un anno potrebbe passare sotto la competenza di un altro ente».
Un provvedimento, però, è stato adottato per tamponare la situazione: «Abbiamo espressamente previsto che i soldi incassati dopo gli incidenti siano vincolati. In questo modo quel denaro non finirà nel bilancio generale, ma dovrà essere per forza essere utilizzato per sistemare i danni provocati dai sinistri».

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