Cronaca
A spasso in via Italia con una gallina al guinzaglio
Nella grandi città portare al guinzaglio animali domestici che non siano cani e gatti è diventato un fatto accettato, seppur raro. Nei centri abitati più piccoli invece l’episodio desta scalpore. Se poi la gallina – ovvero l’animale in questione – è trattata in modo tutt’altro che amorevole diventa cronaca. Ed è quello che è accaduto nei giorni scorsi quando alcuni studenti hanno deciso di festeggiare la fine dell’anno scolastico portando a spasso una gallina. Ma per i modi tutt’altro che amorevoli utilizzati nei confronti dell’animale in questione, altri studenti che assistevano alla scena hanno richiesto l’intervento dei carabinieri.
A dare notizia dell’accaduto è Valerio Vassallo (nella foto), animalista tutto d’un pezzo, molto conosciuto in città e non solo, che così racconta quanto è avvenuto ieri pomeriggio sul proprio profilo facebook: «Alcuni stupidi adolescenti in zona via Italia a Biella hanno portato una gallina al guinzaglio, Sono stati chiamati da altri ragazzi dei carabinieri di passaggio ma i militari hanno risposto che per una gallina non potevano farci nulla».
A questo punto, secondo la testimonianza di Vassallo, davanti al mancato intervento delle forze dell’ordine, alcune ragazze sono passate all’azione e sono riuscite a impossessarsi della gallina salvandola da una brutta fine visto che «un soggetto presente diceva di volerla “sistemare” per poi mangiarla».
Una volta messa al sicuro la gallina, il rappresentante dell’associazione Meta (Movimento Etico Tutela Animali) ha deciso di passare alle vie legali annunciando querela per i maltrattamenti subiti dall’animale e per il mancato intervento dei militari.
Ricordiamo che il reato di “maltrattamento di animali” è disciplinato dall’articolo 544 del codice penale che punisce “chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o a fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche” con la reclusione da tre a diciotto mesi o con la multa che va da un minimo di 5.000 a un massimo di 30.000 euro.
Nella grandi città portare al guinzaglio animali domestici che non siano cani e gatti è diventato un fatto accettato, seppur raro. Nei centri abitati più piccoli invece l’episodio desta scalpore. Se poi la gallina – ovvero l’animale in questione – è trattata in modo tutt’altro che amorevole diventa cronaca. Ed è quello che è accaduto nei giorni scorsi quando alcuni studenti hanno deciso di festeggiare la fine dell’anno scolastico portando a spasso una gallina. Ma per i modi tutt’altro che amorevoli utilizzati nei confronti dell’animale in questione, altri studenti che assistevano alla scena hanno richiesto l’intervento dei carabinieri.
A dare notizia dell’accaduto è Valerio Vassallo (nella foto), animalista tutto d’un pezzo, molto conosciuto in città e non solo, che così racconta quanto è avvenuto ieri pomeriggio sul proprio profilo facebook: «Alcuni stupidi adolescenti in zona via Italia a Biella hanno portato una gallina al guinzaglio, Sono stati chiamati da altri ragazzi dei carabinieri di passaggio ma i militari hanno risposto che per una gallina non potevano farci nulla».
A questo punto, secondo la testimonianza di Vassallo, davanti al mancato intervento delle forze dell’ordine, alcune ragazze sono passate all’azione e sono riuscite a impossessarsi della gallina salvandola da una brutta fine visto che «un soggetto presente diceva di volerla “sistemare” per poi mangiarla».
Una volta messa al sicuro la gallina, il rappresentante dell’associazione Meta (Movimento Etico Tutela Animali) ha deciso di passare alle vie legali annunciando querela per i maltrattamenti subiti dall’animale e per il mancato intervento dei militari.
Ricordiamo che il reato di “maltrattamento di animali” è disciplinato dall’articolo 544 del codice penale che punisce “chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o a fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche” con la reclusione da tre a diciotto mesi o con la multa che va da un minimo di 5.000 a un massimo di 30.000 euro.
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