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Cronaca

Il presidente della Croce Bianca biellese è misteriosamente sparito

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Cosa ne sarà della Croce Bianca Biellese? E che fine ha fatto il suo presidente? Da lunedì  l’associazione non effettua più servizi ordinari. Una novità che ha colto impreparati tutti, in primis i pazienti che due o tre volte alla settimana venivano accompagnati all’ospedale per la dialisi. L’associazione non è fallita, ma la sua attività si è completamente bloccata all’improvviso.

Cosa ne sarà della Croce Bianca Biellese? E che fine ha fatto il suo presidente? Da lunedì  l’associazione non effettua più servizi ordinari. Una novità che ha colto impreparati tutti, in primis i pazienti che due o tre volte alla settimana venivano accompagnati all’ospedale per la dialisi. L’associazione non è fallita, ma la sua attività si è completamente bloccata all’improvviso.

Già da diverse settimane il presidente dell’associazione, Claudio Javier Meza, risultava essere inspiegabilmente irreperibile. Non a caso, circa un mese fa, Anpas Piemonte, l’Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze, aveva avviato la procedura di espulsione della Croce Bianca Biellese. Da Grugliasco, però, non arrivano ulteriori informazioni. Oltre ai pazienti, vittime di questa situazione sono stati anche i volontari che negli ultimi mesi hanno mandato avanti l’associazione e continuato a effettuare i trasporti, pur non sapendo cosa stesse succedendo.

«Stiamo cercando di capire anche noi – spiega Gregorio Zorzi – volontario nonché uno dei consiglieri  della Cbb -. Il presidente è sparito da quattro o cinque mesi. Non risponde al telefono e apparentemente non si connette a Facebook. E noi non abbiamo accesso agli uffici. Il consiglio si è riunito l’ultima volta a fine novembre, poi non abbiamo più saputo nulla».

In questo contesto i volontari hanno comunque continuato per un po’ – a spese proprie – a effettuare i servizi ordinari e a trasportare le persone dializzate. Il loro impegno viene tuttora riconosciuto: «Vorrei ringraziare tutti, volontari e non, veramente di cuore – scrive la familiare di un paziente -. Mi mancherete, ma sappiate che la nostra porta e il nostro cuore per voi sarà sempre aperta».

 

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