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Cronaca

Il maltempo presenta il conto all’alta Valsesia: oltre 3 milioni di danni

Alagna è la zona più colpita

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Il maltempo presenta il conto all’alta Valsesia

Il maltempo presenta il conto all’alta Valsesia: oltre 3 milioni di danni. La maggior parte dei disastri interessa la zona di Alagna. Colpiti in maniera più leggera Campertogno e Scopa.

Il nubifragio presenta il conto all’alta Valsesia: più di 3 milioni di danni

Gli amministratori hanno effettuato un sopralluogo e determinato una prima stima dei danni: oltre 3 milioni di euro per danneggiamenti di strade, ponti, scogliere. E’ il bilancio economica che il nubifragio lascia da pagare al territorio dopo la grande paura della notte tra sabato e domenica.

Il punto della situazione

I danni più ingenti sono ad Alagna. Ma si registrano grossi problemi anche nel Parco Naturale dell’Alta Valsesia, con sentieri e infrastrutture turistiche devastate. Evacuati con elicotteri dei vigili del fuoco i turisti ospiti nei rifugi. Danni, fortunatamente più lievi, pure a Campertogno e Scopa.

A fare il punto della situazione è il presidente dell’Unione montana, Francesco Pietrasanta. Oggi, lunedì 1° luglio, «saranno in zona i funzionari delle opere pubbliche della Regione Piemonte per un sopralluogo. Come Unione montana dei comuni della Valsesia ci stringiamo attorno alle comunità colpite e ai sindaci coinvolti, e ringraziamo tutte le autorità per il pronto intervento».

«A distanza di circa quattro anni dall’ultima alluvione che ha devastato la Valsesia, è preoccupante vedere quanto siamo indifesi davanti a questi eventi – prosegue -. Come abbiamo già detto più volte è necessario mettere mano ai fiumi e ai torrenti, fare pulizia, fare manutenzioni sulle infrastrutture che regimano le acque e procedere con disalvei programmati. Per fare questo servono risorse mirate per i comuni montani che sono le avanguardie di questo sconvolgimento climatico».

Preoccupazioni per la stagione

«Siamo sicuri che la Regione e lo Stato non ci lasceranno da soli – conclude Pietrasanta , chiediamo però di fare in fretta soprattutto con l’avvento della stagione estive e del turismo, così da evitare ulteriori danni economici alle attività».

Il timore è che la devastazione possa frenare gli arrivi di escursionisti e villeggianti nel periodo più importante per gli operatori del settore.
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