Guido Comba, volto di un mondo fatto di semplicità, esperienza e rispetto

Le belle parole pubblicate su Facebook dai giornalisti Luisa Nuccio e Riccardo Alberto, che nelle scorse ore hanno ricordato la figura di Guido Comba, deceduto nei giorni scorsi a 79 anni.

Guido Comba, il ricordo di Luisa Nuccio e Riccardo Alberto

Parlare di Guido significa aprire un cassetto dove è custodita una storia che profuma d’inchiostro, che fa riecheggiare il ticchettio delle linotype.

Erano i tempi in cui i giornali si componevano con i caratteri di piombo e, se i giornalisti avevano un ruolo importante, altrettanto essenziali erano i “tipografi”.

“Ancora pare di vederlo seduto nell’ufficio di via Marconi”

Guido era uno di loro. Ancora ci pare di vederlo seduto nell’ufficio di via Marconi, alle prese con qualche articolo da ribattere in un clima di collaborazione, risate, qualche battuta in torinese stretto e tanti aneddoti di vita.
Guido ha lasciato dietro di sé una tradizione che affondava le radici nell’esperienza “artigianale” di questa professione, parte di una catena che funzionava bene se tutti i suoi “anelli” erano stimolati e valorizzati innanzitutto come persone. Ognuna con un proprio ruolo definito, dal correttore di bozze al fotografo, fino al proto.

Andare in “tipo” significava innanzitutto aprire le porte di un mondo fatto di semplicità, ma di grande esperienza e reciproco rispetto. Valori che sono stati trasmessi al figlio Marco, nostro stimato collega per oltre 22 anni e tutt’ora caro amico.
A te, Marco, a tua sorella Cinzia e a tutti i vostri cari un abbraccio fraterno, certi che quella sua risata argentina stia già ravvivando l’altra parte del cielo.

Luisa e Richi

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