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Cronaca

Grazie a Carola Iacchini una speranza di vita per sette persone

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Carola Iacchini è morta, ma grazie a lei sette persone possono sperare di vivere. Questa notte sono stati espiantati gli organi della giovane: il fegato, i reni, i polmoni e le cornee. La ragazza di 17 anni è arrivata in pronto soccorso all’ospedale di Biella alle 14,26 di sabato, a cuore battente ma già in uno stato di coma ed è stata subito trasferita nel reparto di rianimazione. 

Carola Iacchini è morta, ma grazie a lei sette persone possono sperare di vivere. Questa notte sono stati espiantati gli organi della giovane: il fegato, i reni, i polmoni e le cornee. La ragazza di 17 anni è arrivata in pronto soccorso all’ospedale di Biella alle 14,26 di sabato, a cuore battente ma già in uno stato di coma ed è stata subito trasferita nel reparto di rianimazione. Nessun infarto, ma un quadro clinico estremamente critico fin dall’inizio per via di una grave sofferenza cerebrale causata da un arresto cardiaco prolungato determinato da una tromboembolia polmonare.  Non ce l’ha fatta, ma adesso grazie a lei molte persone hanno una nuova speranza di vita.

 Durante la notte e nelle primissime ore di questa mattina è stato eseguito il prelievo d’organi.

I genitori e la sorella, infatti, non hanno esitato un attimo nel dare il loro consenso alla donazione. Un gesto di generosità grande, ancor più significativo perché realizzato in un momento di dolore. Una donazione, quella avvenuta da parte questa giovanissima ragazza, che aiuta tutta l’Italia: da nord a sud.  

Il fegato, arrivato a Torino, è stato già trapiantato dall’équipe del prof. Mauro Salizzoni, i polmoni si trovano adesso nei laboratori di Cardiochirurgia de “La Città della Salute” dove è in corso la valutazione per il trapianto su due pazienti diversi, mentre i reni sono stati destinati ai centri trapianti di due ospedali diversi del centro e sud Italia. Donate anche le cornee che come sempre vanno alla banca delle cornee di Torino.

 

Potenzialmente sette, dunque, le persone che avranno una nuova chance grazie alla generosità della famiglia e di questa ragazza. Fegato e polmoni per altro sono organi salva vita.

È la dimostrazione del valore profondo che la donazione d’organi riveste, una donazione che si perpetua attraverso una rete capillare e organizzata che corre lungo tutto il territorio nazionale e dove la solidarietà non ha confini.

 

Tra sabato e domenica in ospedale è stato un via vai continuo di parenti, amici, insegnanti e compagni di classe. In tanti sono venuti, per avere informazioni, per continuare a sperare, per un saluto.

Voglio porgere le mie condoglianze a questa famiglia – ha detto il direttore generale dell’ASL BI Gianni Bonelli – ma soprattutto desidero ringraziarli personalmente per quanto hanno fatto, perché scegliere la donazione di organi in un momento di grande sofferenza come quello da loro vissuto è oltre che una dimostrazione di solidarietà, soprattutto un gesto di amore e di altruismo profondo”.

 

A seguire tutte le attività di prelievo e donazione è stato il coordinatore locale dell’Asl di Biella, il dott. Ermanno Spagarino con un lavoro di squadra multidisciplinare che ha visto impegnati per 12 ore di fila, insieme alla struttura di rianimazione diretta dal dott. Claudio Pissaia, più professionisti dell’ospedale. I reni sono stati prelevati dalla dott. Ssa Elena Cianini, del reparto di urologia, le cornee dalla dott.ssa Gabriella Graziano, dell’oculistica. In prima linea a seguire tutti i processi il personale infermieristico e tutto il gruppo di infermieri del blocco operatorio.

 

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