Biella
Fermati dalla polizia e sanzionati dieci individui in via Delleani a Biella
BIELLA- Sabato 22 maggio, verso le 23.20 una Volante della Polizia di Stato è intervenuta in Via Delleani poiché era stato segnalato un assembramento di persone vocianti all’esterno di una pizzeria, nonostante questa fosse già chiusa come da decreto vigente per il contrasto alla pandemia.
L’intervento delle forze dell’ordine
Sul posto gli agenti trovavano un gruppo di una decina di persone intente a parlare tra loro, prive della prescritta mascherina di protezione. Un primo invito rivolto loro dagli Agenti a indossare le mascherine e a far rientro a casa non sortiva alcun effetto, in quanto i presenti ignoravano ostentatamente l’invito stesso. I poliziotti a questo punto, a causa della palese violazione delle norme anti-Covid, sono stati costretti a procedere all’identificazione dei presenti per poter inficiare le inevitabili sanzioni alle violazioni delle norme. Le operazioni di identificazione sono state peraltro un’ulteriore causa aggravante per via del comportamento ostruzionistico e provocatorio dei trasgressori, che pur essendo in possesso regolarmente dei documenti di identità, si sono categoricamente rifiutato di consegnarli agli operatori di Polizia, limitandosi a mostrarli da lontano.
Dopo la resistenza, le sanzioni
Inoltre il gruppo si è lasciato andare a ripetute minacce e provocazioni nei confronti degli Agenti. Al termine delle operazioni di identificazione, le dieci persone all’unanimità sono state ovviamente sanzionate sia per la violazione alla normativa anti-Covid. Tra i presenti alcuni degli organizzatori e degli oratori che hanno animato la manifestazione “No Paura Day 1″ del giorno seguente. Sono peraltro scattate ulteriori conseguenze, per le ben più gravi violazioni penali poste in essere, per le quali sono state indagate: nove delle dieci persone fermate, a causa del rifiuto ad esibire il documento di identità pur essendone in possesso (Art 294 Regolamento Esecutivo del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza), per minaccia a Pubblico Ufficiale e infine violazione sulla legge della privacy, poiché in tale circostanza sono state postate su Facebook delle immagini riprese da smartphone, nelle quali venivano inquadrati i volti degli operatori di polizia, una condotta esplicitamente vietata dall’art. 167 del Codice della Privacy.
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63steap
27 Maggio 2021 at 12:09
Mi vergogno sempre più di essere connazionale di certi dementi che andrebbero messi al
fresco per qualche mese o mandati a lavorare gratis in qualche reparto Covid altro che la denuncia a piede libero. Ma chi si credono di essere questi poveracci……